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Identikit del santo misterioso: le ipotesi sulla statua ritrovata

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ESCLUSIVO. Aperti gli studi sulla statua del ‘500 trovata dentro il simulacro di San Biagio. Hanno creato stupore la notizia e il documento video dell’importante scoperta, pubblicati da Biancavilla Oggi. Ecco la descrizione di chi ha visto l’opera. Ed ecco dove portano tutti gli indizi.

 

di Giuseppe Santangelo

Recentemente ho avuto il piacere di accompagnare don Pino Salerno e Salvuccio Furnari al laboratorio di restauro del maestro Calvagna. Li ringrazio per questa opportunità!

Parlo semplicemente da “testimone” di questa bella e inaspettata scoperta che certamente darà –come ha affermato nella video intervista a Biancavilla Oggi don Pino Salerno– «un nuovo tassello che apre ampi orizzonti sul periodo ancora buio della fondazione di Biancavilla».

L’opera emersa (non ancora del tutto) ci dà degli elementi peculiari per risalire all’ identità del santo rappresentato. Sicuramente si tratta di una figura maschile. Ha la stola! Tipica di un ministro di culto. Tale parato è finemente lavorato con simboli della “Passione” (visibili i chiodi del Cristo raggruppati a tre a tre); quindi un vescovo o sacerdote, sicuramente. Ha inoltre i sandali, indossati sui piedi scalzi; potrebbe quindi trattarsi di un santo di “ordine mendicante o eremitico”. Indossa un “abito corale” o “liturgico”.

Sulla parte anteriore della figura seduta pende o uno “scapolare” (tipico degli ordini mendicanti) oppure un “pallio” (insegna dei vescovi metropoliti cristiani) disposto alla maniera orientale. Potrebbe anche trattarsi di una “pianeta”, paramento liturgico sacerdotale.  Essa è decorata con motivi “a girale”, tipici del gusto rinascimentale.

La statua lignea presenta tracce di colore rossastro. Purtroppo, da ciò che fino ad ora è emerso, sembra priva di volto e arti superiori. L’opera appare piuttosto “sfregiata” in varie parti per dar vita a quella nuova. Al volto dell’antica statua è stato inglobato quello settecentesco del san Biagio che si conosce.  Una particolarità è che presenta una gamba di fanciullo (Bambin Gesù, Angelo, Bambino?), poggiata sulle ginocchia del santo.

LEGGI L’ARTICOLO

L’antico “segreto” di San Biagio: scoperta statua bizantina del ‘500

Il manufatto è certamente di pregio. Come appurato anche dal Soprintendente che sta seguendo i lavori, l’oggetto va fatto risalire non oltre la prima metà del ‘500. Sicuramente per Biancavilla è la più antica opera dopo l’Icona della Madonna dell’Elemosina e precedente a quella di San Zenone, ritenuta degli ultimi anni del secolo XVI. Da questi (pochi) elementi potremmo partire per l’identificazione del santo raffigurato.

Appare chiaro che il simulacro per molti anni sia stato accantonato in magazzino. È evidente una coltre di polvere incrostata sulle parti orizzontali.

L’idea di realizzare la nuova statua settecentesca su quella del ‘500 lascia intendere che l’opera antica sia stata dismessa per ragioni a noi non molto semplici da chiarire. Calo o scomparsa della devozione verso quel santo?  Voglia di “latinizzare” il popolo con l’occultamento di un santo dell’Oriente cristiano e magari a suo posto presentarne un altro? L’opera si incidentò (tuttavia non presenta tracce di bruciature) e quindi venne dismessa? L’opera non venne mai portata a compimento per mille ragioni possibili e quindi accantonata?

È prassi nella Chiesa di tutti i tempi, specie dei tempi antichi, di non distruggere nulla che sia stato considerato “sacro” o messo a contatto con esso. La storia dell’arte cristiana ci insegna che si “inglobava” il nuovo sull’antico o si “costruiva” sui resti del precedente. Esempi macroscopici sono molte basiliche innalzate sulle rovine di edifici precedenti spesso anche pagani.

Si attendono ancora sviluppi sul restauro in modo da far più luce sui dettagli. Per questo si stanno ancora valutando diverse ipotesi. Certamente Biancavilla ritrova un’opera perduta nel tempo e si arricchisce ulteriormente di identità e di storia civile ed ecclesiale.

 

Il video documento della statua ritrovata

 

La video intervista a padre Pino Salerno

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cortocircuito sulla rete di illuminazione pubblica: diverse zone di Biancavilla al buio

Tecnici già al lavoro per ripristinare l’elettricità, ma è probabile che la soluzione non arrivi in serata

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Disagi per im alcune zone di Biancavilla a causa di un improvviso blackout dell’illuminazione pubblica. Diverse strade del paese si trovano completamente al buio per via di un guasto alla rete elettrica che alimenta gli impianti di illuminazione.

Le zone interessate comprendono un tratto di via Vittorio Emanuele e alcune traverse limitrofe, ma anche la parte più alta del centro abitato: da via Antonio Gramsci a via Angelica, fino a diverse aree più a monte. L’assenza di elettricità non riguarda l’interno della abitazioni.

Secondo quanto riferito, il blackout sarebbe stato provocato da un corto circuito che ha compromesso il funzionamento dell’intero impianto di illuminazione in quelle zone. Sul posto sono già intervenute i tecnici, al lavoro per individuare il punto esatto del guasto e avviare le operazioni di riparazione.

Tuttavia, la situazione non sarà risolta in via definitiva già nella serata di oggi. Si prevede di completare l’intervento e ripristinare la piena funzionalità dell’illuminazione pubblica nel più breve tempo possibile, ma i tempi potrebbero allungarsi fino a domani. Parte delle stesse zone, settimana scorsa, sono state al buio per cinque giorni per interventi alla rete elettrica. Una causa diversa rispetta al cortocircuito di adesso.

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Operai muniti di motosega in piazza Falcone-Borsellino: tagliati gli alberi

Lavori in corso a “Spartiviale”: prosegue la riqualificazione dell’intero quartiere sud di Biancavilla

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© Foto Biancavilla Oggi

Gli alberi di pino presenti in piazza Falcone-Borsellino di Biancavilla sono stati abbattuti. Tagliati del tutto. Operai, minuti di motosega, al lavoro nell’area vicina alla chiesa Santissimo Salvatore. Un intervento radicale che cambia la fisionomia della piazza e che ha suscitato perplessità in quanti sono passati da viale Europa.

È noto che i pini non siano adatti alle aree urbane, a causa della loro mole e delle radici che, con il tempo, rovinano la pavimentazione o creano deformazioni del manto stradale. Ecco perché verranno sostituiti con alberi più adeguati al luogo.

I lavori in corso si inseriscono nell’ambito del più articolato progetto di riqualificazione dell’interno quartiere di Spartiviale. Non soltanto la piazza intitolata ai due magistrati antimafia. Anche lo stesso viale Europa, così come via Filippo Turati, la strade limitrofe, lo spazio in cui si svolge la fiera settimanale e via Belvedere sono interessati agli interventi.    

A quasi 2 milioni di euro ammontano i finanziamenti. Opere che cambieranno l’aspetto dell’area sua di Biancavilla. I lavori riguarderanno strade, marciapiedi e nuove attrezzature di svago per i bambini. Saranno piantati nuovi alberi e verrà migliorato il sistema di captazione delle acque.

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