Politica
Bonanno avvia la bonifica di monte Calvario: un’attesa lunga 25 anni
Momento storico con il prefetto Librizzi, il ministro Musumeci e il presidente dell’Ars Galvagno

«Bisogna coprire inerti, fosse e fessure presenti nell’area e bisogna pensare alla bonifica di monte Calvario, trasformandolo in un polmone verde che imprigioni per sempre le fibre-killer».
Le primissime indicazioni degli epidemiologi e delle autorità sanitarie erano chiare e precise. Era il 1997, quando ancora la fibra minerale non era stata identificata in fluoroedenite e il luogo non era stato dichiarato Sin (Sito di Interesse Nazionale da bonificare).
Sono stati necessari 25 anni, un quarto di secolo, perché quella perentoria raccomandazione venisse attuata. Il sindaco Antonio Bonanno e il ministro Nello Musumeci hanno dato formalmente avvio alle opere di bonifica di monte Calvario. È lì che si trova la “fonte” dei minerali cancerogeni, causa di un inquinamento ambientale di tipo naturale che ha causato una settantina di decessi per mesotelioma pleurico dal 1988 ad oggi.
Sono 17 i milioni stanziati per le opere, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Ad aggiudicarsi l’appalto un’associazione di imprese (Rem, Gentile Ambiente e Lab. Studio Chimico Ambientale).
Tre anni e mezzo dureranno i lavori, alla fine dei quali l’area sarà un grande parco urbano. E all’interno si presenterà un “geosito” di interesse scientifico mondiale. Una sorta di “vetrina espositiva” per le peculiarità geologiche del sito, caratterizzato da venature di fluoroedenite in rocce vulcaniche. Una varietà di amianto naturale identificata nel 2011 dal prof. Antonio Gianfagna dell’Università “La Sapienza”, che la classificò a livello internazionale come “nuovo minerale”.
Bonanno: «Noi non sapevamo…»
«Biancavilla oggi vive davvero un momento storico. Una sorta di “rinascita” in termini ambientali rappresentata dall’avvio della fase di bonifica e messa in sicurezza permanente dell’area di Monte Calvario. Dove si insinuava una sostanza mortale, ora portiamo la vita», ha detto il sindaco Antonio Bonanno.
Le attività di cava presenti a monte Calvario hanno prodotto materiali massicciamente usati nell’edilizia locale, diffondendo inconsapevolmente le fibre killer.
«La città – sottolinea Bonanno – porta le ferite dolorosissime di un nemico che per lunghi anni è stato sconosciuto. Noi non sapevamo: è questa la verità. E affermare ciò, non vuole certo essere una giustificazione dei danni subiti da una sostanza sprigionata dalla polvere con la quale, tra gli anni ‘60 e ‘80, sono state costruite decine e decine di abitazioni. Noi non sapevamo della presenza di una sostanza cancerogena – la fluoroedenite – che ha sviluppato i propri effetti in maniera subdola: lentamente, nel corso degli anni».
Da qui, il pensiero ai familiari delle vittime: 70 quelli accertati ufficialmente, ma quelli effettivi si stima possano essere il doppio. Un dato enorme, fuori da ogni statistica epidemiologica.
«Ai familiari delle vittime da mesotelioma – ha detto commosso il sindaco Bonanno – va il nostro abbraccio. La piccola comunità di Biancavilla non dimentica l’incolpevole sacrificio pagato in termini di vite umane. A loro voglio dire: abbiate la certezza che è stato e continua a essere un dolore di tutti».

Musumeci: «Miracolo a Biancavilla»
«Vittime innocenti», le ha definite il ministro Musumeci, parlando di come «restituiamo un lembo di territorio che presentava un minerale insidioso». L’esponente del governo Meloni, che si è occupato del caso Biancavilla anche da presidente della Regione, ha ricordato il lungo e tortuoso iter per arrivare a questo punto. Lo ha fatto in presenza del prefetto Maria Carmela Librizzi, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e gli assessori regionali Elena Pagana, Marco Falcone e Roberto Di Mauro.
«Si sono alternate – ha detto Musumeci – diverse amministrazioni comunali e diversi governi regionali. Di solito, i sindaci si occupano di ciò che possono inaugurare: è la politica senza visione e il limite della classe dirigente siciliana. A Biancavilla, invece, è successo un miracolo. Qui i sindaci non hanno badato alle loro scadenze e al limite del mandato, ma pur essendo di diversa provenienza politica hanno lavorato in staffetta nell’interesse della comunità e della salute dei cittadini».
Non a caso, il sindaco Antonio Bonanno ha invitato i suoi predecessori. Assieme a lui, a sottolineare la solennità dell’evento e del lavoro sinergico svolto in 25 anni, anche Pietro Manna e Mario Cantarella.
Un lavoro ancora da ampliare. L’ufficio tecnico comunale sta approntando un progetto, ancora da finanziare, per la bonifica degli intonaci delle strutture edilizie realizzate tra gli anni ’50 e il 1998 (anno di chiusura della cava di Monte Calvario). L’obiettivo a lungo termine è eliminare del tutto il rischio ambientale e portare a zero il numero di decessi.

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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Politica
Diritti dei lavoratori e cittadinanza, a Biancavilla in 18mila chiamati al voto
Cinque quesiti sottoposti a referendum: i seggi saranno aperti nelle giornate di domenica e lunedì

Seggi aperti, nelle giornate dell’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23) e lunedì (dalle ore 7 alle 15), per cinque quesiti referendari: 4 riguardano il mondo del lavoro e delle imprese, uno riguarda la cittadinanza agli stranieri. A Biancavilla, i cittadini chiamati alle urne sono 18.151. Gli aventi diritto al voto, più precisamente, sono 8718 maschi e 9433 femmine.
Di seguito, i testi dei quesiti che i cittadini troveranno in schede di diverso colore, su cui apporre una X sul sì o sul no.
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione».
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale».
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi».
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione».
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
AGGIORNAMENTO
(ORE 23.00) Un dato di affluenza bassissimo, al di sotto della media regionale e nazionale. Soltanto il 13,94% dei biancavillesi ha votato per i referendum: 2533 votanti su 18.151 aventi diritto. I seggi riapriranno lunedì, dalle ore 7 alle 15.
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