Cronaca
Irruzione in casa dello spacciatore: i carabinieri trovano soldi e droga
Blitz dei militari della stazione alle 5 del mattino con il reparto cinofili e i “Cacciatori Sicilia”
Prima di fare irruzione nell’appartamento del pusher a Biancavilla, i militari si sono più volte appostati in “modalità discreta” in una via limitrofa, constatando un continuo viavai di giovani, che in poco tempo entravano e uscivano in modo alquanto sospetto dal portone di accesso del condominio. Poi, dopo la perquisizione, l’arresto di un 30enne di Biancavilla per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Sequestrati complessivamente quasi un etto e mezzo di marijuana e 825 euro in contante, ritenuti provento dello spaccio.
I carabinieri della stazione di via Benedetto Croce hanno effettuato diversi servizi di osservazione presso l’abitazione dell’uomo, che si ipotizzava potesse proprio servire da sito per lo stoccaggio della droga. Il 30enne, un disoccupato, era già noto alle forze dell’ordine per le sue vicende giudiziarie. Da casa, entrava ed usciva, specialmente in orari notturni. Da qui, i sospetti.
Quando i militari hanno deciso di intervenire, si sono avvalsi del supporto specialistico del Nucleo Cinofili di Nicolosi e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”. Per il blitz, una prima aliquota di militari ha cinturato l’area circostante l’abitazione dell’uomo, al fine di impedirne l’eventuale fuga. Un secondo gruppo si è invece appostato nelle vicinanze, in attesa che il sospettato uscisse. Era questo l’unico momento propizio per passare all’azione, visto che il pusher aveva installato due telecamere all’ingresso di casa. La cosiddetta “bussata” gli avrebbe pertanto consentito di accorgersi dell’imminente irruzione, rendendogli agevole disfarsi della droga.
Il blitz alle 5 del mattino
L’attesa dei carabinieri è terminata alle 5 del mattino, quando l’uomo, uscito di casa, è stato improvvisamente circondato dagli investigatori, che hanno proceduro alla perquisizione.
Il 30enne, nel tentativo di sviarli, ha subito portato i carabinieri in una cameretta e, prelevate da un cassetto due dosi di 2 grammi di marijuana avvolte in carta stagnola, le ha spontaneamente consegnate, assicurando do non aveva nient’altro.
Ma i militari hanno continuato la ricerca. In un secondo cassetto hanno trovato 690 € in banconote da 50, 20, 10 e 5 €. Nella camera da letto dell’uomo, i carabinieri hanno poi recuperato un cofanetto che conteneva altri 135 €.
Nel frattempo, nel giardino retrostante l’abitazione, si sono messi all’opera i cani antidroga, che hanno setacciato una stalla e un rudere.
Se nella stalla è stato rinvenuto soltanto un rotolo di carta stagnola, solitamente adoperato per incartare stupefacenti, nel rudere, invece, nascoste nell’intercapedine di mattoni che funge da camera d’aria, erano nascoste 21 dosi di marijuana del peso di circa 40 grammi, oltre ad un bilancino di precisione. L’infallibile fiuto dei cani ha poi condotto i militari fino al muro a secco che recintava la proprietà. Qui, scavando tra le pietre, è venuta fuori una busta sigillata termicamente, con all’interno ulteriori 100 grammi di marijuana.
Infine, nell’andare via dallo stabile, i cani hanno fiutato tracce di droga anche nella busta dell’immondizia che era stata lasciata davanti all’ingresso: trovati qui residui di marijuana.
La droga trovata, complessivamente quasi un etto e mezzo e gli 825 € sono stati sequestrati, mentre il pusher è stato arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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