Cultura
Cinque “letture antifasciste”: storia e memorie della Biancavilla democratica
Libri pubblicati dalla nostra casa editrice “Nero su Bianco” che ogni biancavillese deve conoscere

Settantanovesimo anniversario della liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, giorno fondamentale per la storia del nostro Paese e simbolo della lotta partigiana e dell’esercito regolare, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò, infatti, l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, con l’ordine impartito a tutte le forze partigiane del nord Italia di attaccare i presidi fascisti e tedeschi.
Una memoria che appartiene ad ogni comune italiano perché ogni comunità ha vissuto fatti che riguardano il Ventennio e la tragedia della guerra. Una memoria, la propria, che Biancavilla sconosce o poco ha coltivato. Per questo, per colmare tale vuoto, Nero su Bianco, editore del nostro quotidiano online, ha promosso la pubblicazione di diversi volumi. Letture che in occasione di una tale ricorrenza tornano utili perché raccontano gli anni precedenti o successivi a quella data simbolo nel nostro comprensorio e alcuni dei fatti più importanti che hanno segnato le vite dei nostri concittadini.
Quella prima sommossa antifascista
Un volume fondamentale, scritto da Alfio Grasso, è “Biancavilla contro il Duce. 23 dicembre 1923, la prima sommossa popolare antifascista”. Un libro che racconta, analizzando il contesto politico e sociale in cui maturò, la rivolta dei biancavillesi a seguito dell’introduzione della “tassa sulla paglia”. Un’imposizione del commissario prefettizio che colpiva tutta la popolazione. Imponenti manifestazioni di piazza, l’assalto alla “Casa del Fascio” e alla caserma delle guardie municipali, incendi nei casotti del dazio, la rabbia contro il “Casino dei civili”, le minacce di dare fuoco al Municipio condussero le autorità dell’epoca, nonostante l’assedio di truppe di pubblica sicurezza, carabinieri e milizia fascista, a cedere alle richieste dei rivoltosi.
Ancora di Alfio Grasso è “Antonio Bruno, letterato e politico”. L’intellettuale-poeta biancavillese viene raccontato per la prima volta anche sotto il profilo politico. Ne viene fuori un sorprendente impegno pubblico (fu eletto al Consiglio Comunale con il massimo numero di preferenze), sempre a fianco al padre Alfio, l’ultimo sindaco di Biancavilla democraticamente eletto prima del fascismo e dell’era dei podestà.
La ricostruzione della democrazia
Del “dopo liberazione” nel nostro comprensorio ci racconta, invece, Carmelo Bonanno nel suo “Biancavilla e Adrano agli albori della democrazia. La ricostruzione dei partiti, le prime elezioni e i protagonisti politici dopo la caduta del fascismo”. Bonanno riscostruisce la storia locale dell’immediato dopoguerra, segnato da forti contrapposizioni sociali e politiche, tra occupazioni delle terre, “scioperi a rovescio” e battaglie all’ultimo voto tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista.
Battaglie segnate anche dall’attivismo della Chiesa e della Camera del lavoro, delle cooperative agricole e dei latifondisti, senza tralasciare il ruolo politico di rilievo delle donne dell’epoca. Ci sono le “bizzoche” cattoliche fedeli allo Scudocrociato e le mogli dei capipopolo con bandiere rosse e falce e martello.
Bonanno racconta della ricostruzione dei partiti, dell’organizzazione di nuove e libere elezioni a suffragio universale e del reinsediamento di sindaci e consiglieri comunali, restituendoci l’immagine viva del clima di speranza in un futuro segnato da libertà e progresso che si respirava alla ripresa della vita democratica.
L’esempio di Gerardo Sangiorgio
Altri due volumi Nero su Bianco sono dedicati ad un illustre biancavillese che si oppose al fascismo, finendo nei campi di sterminio per due anni. Salvatore Borzì, nel suo “Internato n. 102883/IIA. La cattedra di dolore di Gerardo Sangiorgio”, racconta la storia dell’allora studente e poi insegnante biancavillese. Dopo l’8 settembre, si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e fu perciò spedito nei lager nazisti. Tornato a casa dopo aver patito immani sofferenze, testimoniò col racconto della sua esperienza ai suoi alunni i valori umani e cristiani che lo avevano guidato nelle sue scelte di vita.
Sempre a cura di Borzì è “Una vita ancora più bella. La guerra, l’8 Settembre, i lager. Lettere e memorie 1941-1945”, volume che riporta lettere e riflessioni dello stesso Prof. Sangiorgio in cui si racconta della guerra, dell’8 settembre e della deportazione nei lager nazisti. Dalle lettere che Sangiorgio spedisce, soprattutto alla madre, emergono tutta l’umanità e il dolore di quella tragica esperienza ma anche la speranza data dalla sua fede religiosa incrollabile.
Cinque volumi che ogni biancavillese di cultura democratica deve leggere perché non può non conoscere la propria memoria e la formazione di quella coscienza civile legata ai valori della nostra Costituzione, nata dalla lotta partigiana e dalla cacciata dei fascisti.
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Cultura
Sangiorgio e i lager, in provincia di Modena la testimonianza del figlio
Incontro a Prignano sulla Secchia sul biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio

La figura di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese cattolico antifascista, sopravvissuto ai lager nazisti, ancora una volta celebrata anche fuori dalla Sicilia. A Sangiorgio dedicato un incontro nella sala conferenze del Comune di Prignano sulla Secchia (in provincia di Modena). La testimonianza su Sangiorgio, internato militare, data dal figlio Placido Antonio, collaboratore di Biancavilla Oggi.
Ad ascoltarlo, una sala gremita da cittadini ed alunni della scuola secondaria di primo grado “F. Berti”, accompagnati dai docenti, dalla dirigente scolastica Pia Criscuolo e dal suo vicario, Giuseppe Ciadamidaro, anche lui biancavillese.
La dirigente si è detta entusiasta di questo evento arricchente non solo per i cittadini, ma anche per gli alunni, auspicando che ogni anno queste iniziative vengano incentivate e divulgate.
Il prof. Sangiorgio ha parlato della Repubblica di Salò (a cui il padre non giurò fedeltà), al trattamento disumano verso i deportati, alla storia personale di suo padre nei campo di concentramento e poi di ritorno a Biancavilla. È seguito un vivace dialogo con gli alunni, che hanno posto domande su vari aspetti.
Presente all’incontro, il sindaco Mauro Fantini e gli assessori organizzatori dell’evento, Chiara Babeli e Cristian Giberti, che hanno prestato la loro voce leggendo le poesie di Gerardo. Il primo cittadino ha ringraziato Sangiorgio per la sua presenza e la bellissima testimonianza su suo padre, estendendo i ringraziamenti anche al nostro sindaco, Antonio Bonanno, per la cortese lettera inviata e letta all’inizio dell’incontro.

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