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Sosta selvaggia, vigili urbani “distratti”: menomale che ci sono i carabinieri

Qualche considerazione su una scena vista all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore

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© Foto Biancavilla Oggi

Biancavilla è un paese pieno di macchine e il traffico giornaliero è così intenso che in certi momenti della giornata diventa una bolgia caotica. Ad accrescere il disagio è la nonchalance di alcuni automobilisti nel parcheggiare in maniera disinvolta. Spesso sui marciapiedi, a spina di pesce o addirittura in doppia fila, dove districarsi diventa spesso una sfida non per principianti.

Ad attirare oggi la mia curiosità è stata una scena in cui un automobilista, poco educato, ha parcheggiato in un punto stretto, all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore. Il risultato è che ha creato un ingorgo di macchine, costrette quasi ad alternarsi per potere avanzare.

Di lì a poco sono passati i vigili urbani, che evidentemente non si sono “accorti” del caos e hanno proseguito con il solito gir o del paese. Menomale che una pattuglia dei carabinieri si è poi fermata, notando l’auto mal parcheggiata. I militari hanno atteso il ritorno del conducente, identificandolo e redarguendolo per bene.

Credo che questo stesso automobilista, “distratto” e preso dalla fretta, abbia imparato la lezione. Ma mi pongo un semplice quesito: devono essere i carabinieri, già impegnati nella loro attività quotidiana, a doversi sobbarcare il compito di “vigilare” pure su coloro che ostacolano il regolare flusso veicolare?

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Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”

In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”

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di VINCENZO RUSSO

Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.

Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.

A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.

Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.

Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.

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