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Bonifica ambientale contro l’amianto, focus di “Avvenire” sul caso Biancavilla

I morti, i rischi, gli interventi: il quotidiano cattolico dedica un approfondimento sulle pagine nazionali

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© Foto Biancavilla Oggi

Un’intera pagina di inchiesta sui rischi derivanti dall’esposizione amianto e le bonifiche ancora da avviare o completare, dal Nord al Sud Italia. E poi un focus sul caso Biancavilla, comune ormai noto alla letteratura scientifica internazionale per l’inquinamento ambientale di fluoro-edenite.

Questa volta a puntare i riflettori sul nostro comune e sulla convivenza con il minirale-killer assimilabile all’amianto è “Avvenire”. Il quotidiano cattolico pubblica un approfondimento, a firma di Andrea Ceredani, dal titolo “Il caso di Biancavilla, in Sicilia: «Qui nessun immobile è fuori pericolo»”.

Un’inchiesta che fa il punto sulla bonifica: quella effettuata (le strade e gli edifici pubblici) e quella ancora da effettuare (monte Calvario e le case private).

E poi la voce dei biancavillesi. «A qualcuno è morto il figlio – ricorda Gaetano Barbagallo dal suo negozio di articoli per l’infanzia – ma le persone non ne parlano tanto». E ancora: «Si sentono in giro tante situazioni brutte – ammette Alfio Messina, titolare di una falegnameria – ma viviamo sempre nelle stesse case».

Parla anche Elisa Ingrassia, sorella di Dino, vittima dell’amianto all’età di 33 anni: «Vedo ancora i bambini a 500 metri dalla cava che giocano sul monte Calvario. Bisogna fare di più per loro».

Si attende la bonifica dell’area di monte Calvario, fonte delle fibre nocive e del materiale con cui si è costruita buona parte del paese.

«Nel monitoraggio degli scorsi mesi – rassicura il sindaco Antonio Bonanno al cronista di “Avvenire” – abbiamo notato un livello di fluoroedenite nell’aria sei volte inferiore rispetto al 2000».

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“Biancavilla Oggi” e il racconto della politica diventano una tesi di laurea

Davide D’Amico “dott.” in Filologia moderna: focus con Vittorio Fiorenza, Giuseppe La Venia e Nicola Savoca

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A dieci anni dalla fondazione e dall’irruzione di Biancavilla Oggi nel panorama giornalistico locale, la nostra testata è stata oggetto di studio con un focus sul modo di raccontare le vicende della politica. Un’analisi linguistica e lessicale effettuata sulla cronaca e gli editoriali pubblicati dal nostro giornale.

La ricerca, intitolata “Il giornalismo politico: il lessico”, costituisce la tesi della laurea magistrale in Filologia moderna, conseguita dal giornalista Davide D’Amico all’Università degli studi eCampus ed assegnata dalla commissione presieduta dalla prof.ssa Alessandra Mita.

Oltre a concentrare l’attenzione su Biancavilla Oggi, lo studio ha preso in esame le esperienze giornalistiche dell’emittente Tva di Adrano e del quotidiano online Corriere Etneo. D’Amico, per la sua indagine, si è avvalso anche di interviste al nostro direttore Vittorio Fiorenza, al direttore del Corriere Etneo, Nicola Savoca, e al giornalista adranita, inviato del Tg1, Giuseppe La Venia.

Il lessico nella cronaca politica locale

Fulcro della tesi (relatrice la prof.ssa Alexandra Corina Stavinschi, docente di Pragmatica e Linguistica testuale) è l’analisi della cronaca politica locale. Un’analisi che ha evidenziato come il lessico sia diventato poco settoriale, avvicinandosi alla lingua comune. Ma anche con una doppia matrice: l’uso di termini tradizionali e neologismi e il prelievo di tanti termini da altri ambiti (economico e sportivo, su tutti).

«L’esperienza giornalistica, ormai decennale, di Biancavilla Oggi ci ha portato ad essere una voce radicata, distinta ed autorevole nel nostro territorio. Ma non ci aspettavamo – sottolinea Vittorio Fiorenza – di essere addirittura “analizzati” con metodologia scientifica e diventare argomento di una tesi di laurea. Ne siamo felici ed orgogliosi: l’ennesimo riconoscimento della qualità del nostro lavoro. A maggior ragione perché tale attenzione proviene da un amico e collega, apprezzato per la sua serietà e professionalità. Siamo grati a Davide D’Amico: ci congratuliamo con lui per questo importante e meritato traguardo».

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