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«Vi racconto un atto meschino e di ordinaria inciviltà che mi è capitato»

Un nostro lettore ci segnala un episodio accaduto in piazza Sgriccio, dopo il rientro da Catania

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Sono un cittadino qualunque che vuole denunciare un fatto a me accaduto qualche sera fa, si tratta di una cosa da niente, però quello che fa indignare di più è il gesto e la pianificazione che probabilmente c’è alla base. 

Mi trovavo a rientrare da Catania dopo aver trascorso una serata con amici e venendo da via della Montagna, mi accingevo a fare rifornimento in Piazza Sgriccio. Come quasi sempre, nei fine settimana davanti al chiosco situato sulla piazza, stazionano dei ragazzi; io mi immetto sulla destra per fare rifornimento e sento una botta nel retro della macchina. Inizialmente non avevo capito bene, infatti per sicurezza non mi sono fermato in quel rifornimento.

Qualche centinaio di metri dopo mi sono fermato per controllare ed ho trovato la sorpresa: mi avevano lanciato un uovo nella zona del serbatoio, rendendo praticamente impossibile aprire lo sportellino. E la cosa che fa indignare ancora di più è che molto probabilmente quel gruppo di ragazzi erano minorenni, perché c’erano diverse microcar parcheggiate.

Quei ragazzi si trovavano per caso ad avere delle uova? Li lanciavano casualmente alle macchine di passaggio? Oppure era una cosa ben pianificata per quelli che facevano rifornimento? Se fosse davvero così non ho parole, oltre al gesto, pianificare una cosa del genere è una cosa a dir poco meschina.

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Da Via delle Fragole lettera aperta al Comune: «Risolvete i disservizi idrici»

«Non c’è un calendario, io e mia moglie facciamo i turni per l’approvvigionamento dell’acqua a casa»

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Lavoro da più di trent’anni per un’azienda di trasporto pubblico del territorio e mia moglie è insegnante nel Comune di Biancavilla. Abitiamo ormai da oltre tre decenni in via delle Fragole. Scrivo questa lettera aperta, con un po’ d’ironia, ma con la serietà dovuta all’argomento: un bene essenziale di prima necessità. Ci siamo ritrovati, da qualche tempo, io e mia moglie, nostro malgrado, a “lavorare”, quasi tutti i giorni, per il Servizio idrico cittadino.

È proprio così, visto che per poterci approvvigionare dell’acqua dobbiamo svolgere quotidianamente dei turni nel nostro garage per attivare il motore autopescante e attendere che arrivi l’acqua. Un bene primario che il nostro Comune dovrebbe fornirci per contratto, escludendo l’ausilio di qualsivoglia pompa.

Il “lavoro” viene svolto a turno, in base agli impegni, da me o da mia moglie, a tutte le ore e tutti i giorni della settimana. Infatti, non c’è (non si è ancora capito se esista) un calendario per l’erogazione dell’acqua, quando l’acqua, di norma, dovrebbe essere erogata regolarmente tutti i giorni. Naturalmente, questo “lavoro” non è assolutamente retribuito.

Anzi, ai soldi pagati per il servizio bisogna aggiungere l’esborso dovuto al surplus di energia elettrica per il funzionamento della pompa aspirante. Aggiungo che a me e a mia moglie basta e avanza il lavoro che facciamo e che di quest’altro ne faremmo volentieri a meno.

Mi rivolgo alla lucente amministrazione comunale, che, stando alle notizie quotidiane, non ha pecche e al nostro onoratissimo sindaco. Come citato precedentemente, vivo in quella zona da tanto tempo. Per un lungo periodo non abbiamo avuto questi problemi, anche se l’acqua arrivava a giorni alterni per un lasso di tempo relativo arrivava da sola. Quindi, secondo logica, è un problema che non si può addossare a gestioni precedenti.

Invito la solerte amministrazione, l’assessore al ramo e, in cima, il sindaco a dare una risposta pratica a questo problema. Da non esaudire in parole e giustificazioni sterili, ma in atti pratici e concreti: acqua corrente almeno a giorni alterni nelle nostre case. Sicuro di non aver chiesto la luna nel pozzo e di un civile impegno, confido nell’operato delle figure istituzionali sopra citate e ringrazio Biancavilla Oggi per lo spazio datomi.

ANTONIO SPEDALIERI

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Fontanelle a secco, cimitero senz’acqua a Biancavilla: disservizio per i cittadini

Una nostra lettrice ci scrive: «Mi è stato impossibile dare una pulita alla lapide dei loculi»

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© Foto Biancavilla Oggi

«Vorrei segnalare alla vostra redazione la mancanza di acqua al cimitero di Biancavilla. Noto il disservizio da parecchio tempo. Approfittando del giorno libero, sono andata al cimitero e con mia sorpresa ho visto che le fontanelle erano a secco. Impossibile mettere l’acqua ai fiori o dare una pulita alla lapide dei loculi».

Una lettrice di Biancavilla Oggi ci segnala così il disservizio idrico al cimitero. In effetti, come appurato, le fontanelle sono a secco con disappunti dei cittadini che questa domenica si sono recati a fare visita alle tombe dei propri cari. All’ingresso della cappella dell’Arciconfraternita del Sacramento, la fontana è anche divelta, a seguito di un’azione vandalica.

Dal Comune si specifica che tre settimane fa c’era stato un guasto, ma che è stato riparato. Probabile che la mancanza d’acqua sia dovuta all’abitudine di lasciare le fontanelle aperte al punto da svuotare il contenitore di 4mila litri di acqua. Di contro, si fa notare che, al di là delle cattive abitudini, ci sono rubinetti che, seppur chiusi, disperdono acqua: andrebbero riparati o sostituiti.

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