Detto tra blog
«W Maria» tra distrazioni e frastuoni: non è più tempo di preghiere sottovoce
Biancavilla in festa per la Madonna dell’Elemosina: breve “cronaca” alternativa di una persona devota
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Una piazza distratta. Non piena, ma disattenta. Troppe cose, tutte insieme. Luci, campane, il vescovo che fa la sua preghiera, invoca umiltà all’interno della Chiesa, chiede pace e rispetto nelle famiglie, auspica maggiore armonia col creato e con Dio… Nel frattempo, ancora campane, banda, musiche assordanti da potenti altoparlanti (ma di canti sacri!!!).
Il sindaco fa nuovamente il suo saluto, non era preparato forse. I cantanti… devono cantare l’Ave Maria: «Prova… prova. Scccc… si sente».
Scout che salutano, confrati che non sanno quale strada prendere: scorciatoia o giro lungo, visto che sono quasi le nove e mezzo? Alla fine, giro lungo perché la sfilata deve passare sotto l’arco di luminarie.
Intanto, dall’altoparlante: «W Maria…». Ah, vero: la Sacra Icona, che da diversi secoli (forse non proprio da 500 anni, ma questo è un dettaglio) fa la storia religiosa del nostro paese, è lì davanti al sagrato. Una volta, questo sarebbe stato il momento per rivolgere a Lei una preghiera. Sottovoce. Col cuore. Semplicemente. Una preghiera.
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Detto tra blog
Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”
In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”
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di VINCENZO RUSSO
Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.
Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.
A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.
Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.
Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.
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