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Strane manovre, Sos del preside: giù le mani dal liceo di Biancavilla

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Il preside Egidio Pagano lancia l’allarme attraverso Biancavilla Oggi e il quotidiano La Sicilia

Insana competizione con il liceo “Giovanni Verga” di Adrano: pressing sui genitori, telefonate persuasive, voci fuorvianti. L’istituto di via San Placido preso a bersaglio, nell’indifferenza di Comune e deputati regionali. C’è una regia che agisce ai danni del territorio di Biancavilla?

 

di Vittorio Fiorenza

La Fondazione Agnelli lo ha recensito tra le migliori scuole della provincia di Catania. Il radicamento nel territorio è ormai consolidato. Da più parti gli vengono riconosciute competenze e qualità dell’offerta didattica. Eppure sul liceo di “Scienze umane” di Biancavilla sembrano esserci strane manovre che mirerebbero a depotenziarlo o addirittura smantellarlo del tutto. A lanciare l’Sos, già da qualche anno con atti istituzionali e adesso in forma di denuncia pubblica attraverso Biancavilla Oggi ed il quotidiano “La Sicilia”, è il preside Egidio Pagano.

Il liceo di via San Placido deve fare fronte, secondo il dirigente, ad una sorta di agguerrita concorrenza. Già l’anno scorso il liceo “Giovanni Verga” di Adrano è stato autorizzato ad attivare un indirizzo di “Scienze umane”, nonostante la distanza di 3-4 km da Biancavilla. Un’incomprensibile guerra di campanile contraria alla prassi, che evita indirizzi doppioni entro 30 km di distanza. Gli alunni adraniti e quelli di Randazzo, Maletto, Maniace o Bronte non avrebbero motivo di scegliere l’istituto di via San Placido, esponendolo a “rischio sopravvivenza”.

L’emorragia di iscrizioni a Biancavilla sarà visibile già da settembre con una ventina di alunni in meno. Il prof. Pagano, anche nel ruolo di presidente provinciale dell’Anp (l’associazione dei dirigenti scolastici), ha scritto al ministro Stefania Giannini, all’assessore regionale all’Istruzione e all’Ufficio Scolastico Regionale: «Non si era mai verificata una scelta tanto iniqua».

Il preside lamenta «un’insana competizione tra le scuole ed un sicuro disorientamento per gli utenti» con la conseguenza di un «ulteriore abbassamento della qualità dell’offerta formativa e successiva perdita di identità delle scuole».

Pressing sui genitori e voci fuorvianti
Anche i genitori di alunni adraniti che lo scorso anno si erano preiscritti al liceo di Biancavilla si sono rivolti alla sede catanese dell’Ufficio Scolastico Regionale, evidenziando «il pressing dell’amministrazione del Verga, al fine del trasferimento dell’iscrizione dei nostri figli». A detta dei genitori ci sarebbe stato un «continuo stillicidio di telefonate e tentativi di persuasione».

Si sono poi diffuse, da qui, voci di chiusura dell’istituto biancavillese ed informazioni fuorvianti. Azioni, insomma, che avrebbero bersagliato il liceo di via San Placido, al punto da sospettare una regia ai danni del territorio di Biancavilla. Il preside sollecita da tempo un interessamento del sindaco Glorioso e della deputazione regionale. «Ma finora, nessuno mi ha chiamato».

Dal 2001 nei locali del Piccolo seminario
Ospitato nell’ex sede del Piccolo seminario arcivescovile di Biancavilla, il liceo di “Scienze umane” di via San Placido nasce come liceo “socio-pisco-pedagogico” nel 2001, su decisione dell’allora giunta provinciale del presidente Nello Musumeci, anche su input del consigliere biancavillese Salvo D’Asero.

Non tutti, all’epoca, intravedevano un futuro certo per l’istituto. Ma negli anni, il liceo è cresciuto in credibilità dell’offerta formativa, serietà del corpo insegnanti ed autorevolezza gestionale, guadagnandosi l’etichetta di “buona scuola”. Oggi conta circa 330 alunni e la sua amministrazione fa capo all’Istituto di Istruzione Superiore “Mario Rapisardi” di Paternò.

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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