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Cronaca

Violò gli obblighi della sorveglianza speciale: condannato Placido Toscano

Pena ad 8 mesi per reato del 2012, resta aperto per lui un altro procedimento relativo al blitz “Onda d’urto”

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Condannato Placido Toscano, volto e nome noti alle forze dell’ordine e alla magistratura catanese per essere un esponente del clan di Biancavilla. Sono stati i carabinieri della stazione di Biancavilla ad effettuare l’arresto.

I militari hanno proceduto, in esecuzione di un ordine per l’espiazione di pena detentiva emesso dal Tribunale di Catania. Toscano, infatti, è stato condannato con sentenza definitiva alla pena di 8 mesi di reclusione. È stato giudicato colpevole di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Il reato era stato commesso a Biancavilla il 17 settembre 2012.

Toscano, adesso, permane agli arresti domiciliari, dov’era ristretto per altra causa.

Toscano scarcerato per le misure anti-Covid

L’uomo, fino a pochi mesi fa, si trovava dietro le sbarre in conseguenza del suo coinvolgimento all’operazione “Garden”, condotta dalla polizia nell’ottobre 2014, a Biancavilla.

Lo scorso aprile, però, era stato scarcerato, usufruendo delle misure di prevenzione per il contenimento della diffusione del coronavirus negli istituti penitenziari. Misure rivolte alla popolazione carceraria (condizionate ad un’età superiore ai 70 anni e alla presenza di specifiche patologie). Come si ricorderà, su quelle scarcerazioni si erano sollevate non poche polemiche. Tra queste, quella di Matteo Salvini, che aveva anche pubblicato una griglia di soggetti usciti dal carcere e tra le foto segnaletiche aveva anche pubblicato quella del biancavillese Placido Toscano.

Nei confronti di Toscano, va anche ricordato, che c’è ancora un altro procedimento in corso. Deve rispondere, infatti, di estorsione aggravata, nell’ambito delle indagini scaturite dal blitz antiracket “Onda d’urto”. L’operazione, portata a termine dai carabinieri, è del dicembre 2016 ed ha svelato i nuovi assetti criminali di Biancavilla, oltre a fare emergere la lunga serie di episodi estortivi ai danni dell’impresa funebre della famiglia Arena. Allora, tra i destinatari degli ordini di arresto, non c’era Toscano, ma era stato oggetto di indagine, poi culminate con la richiesta di rinvio a giudizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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Cronaca

Un coltello lanciato in faccia alla moglie: arrestato marito violento

Intervento dei carabinieri: una storia di maltrattamenti in famiglia che dura da anni

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Momenti di tensione in un’abitazione di Biancavilla, alla periferia al confine con Adrano. Un disoccupato di 51 anni, con precedenti penali, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

I militari sono intervenuti dopo la telefonata della moglie, esasperata dopo l’ennesimo episodio di violenza subìto dal marito. I carabinieri hanno tranquillizzato la donna, scesa in strada ad attendere i soccorsi. Poi sono saliti al piano superiore, facendo accesso nell’appartamento dal quale si udiva l’uomo inveire violentemente contro i familiari.

In casa tutti i segni della violenza

In casa c’erano tutti i segni della violenza. Mobili e porte rotte e, sul pavimento, soprammobili in frantumi e cocci di vetro, oltre ad un libro che era stato dato alle fiamme nella cucina. L’uomo ha cominciato ad avanzare minacciosamente contro i militari, insultandoli in cerca di uno scontro. L’equipaggio, che aveva ben intuito le sue condizioni di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcolici, non cedendo alle provocazioni, lo ha ricondotto alla calma.

Ascoltando la vittima, i militari hanno appreso che il 51enne aveva inveito contro la propria moglie per futili motivi e le aveva versato del detersivo per i piatti sui capelli, spargendolo anche per tutta la cucina. Con pazienza la donna si era lavata, subendo questo gesto inconsulto senza fiatare. Ma al suo ritorno in cucina, il marito aveva minacciato di ucciderla, lanciandole un coltello da cucina all’altezza del viso. Non è stata colpita solo grazie alla prontezza di riflessi della donna. A quel punto una figlia della coppia era intervenuta in difesa della madre. Ma anche lei era stata minacciata. Entrambi sono quindi scappate di casa, chiedendo aiuto.

L’uomo denunciato già nel 2016

Quando i Carabinieri hanno raccolto la querela, sono venuti a conoscenza del fatto che il 51enne non era nuovo a tali atteggiamenti aggressivi nei confronti di tutto il nucleo familiare. Nel 2016 era già stato denunciato dalla donna che, unitamente ai figli, era stata trasferita presso una comunità protetta. Tuttavia, era riuscito a convincere la moglie a tornare a vivere con lui e si faceva mantenere da lei, regolarmente impiegata, sperperando però lo stipendio alle slot machine. Con la continua minaccia di recarsi presso il luogo di lavoro di lei, infatti, si faceva consegnare il bancomat e lo adoperava per giocare alle “macchinette”.

Sulla base di tutti gli elementi di prova raccolti, l’uomo è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato condotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

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