Cronaca
Non sopporta l’auto parcheggiata sotto la sua finestra e le dà fuoco: arrestato
L’episodio è avvenuto nel cuore della notte in piazza Cavour, nel centro storico di Biancavilla
Non ha sopportato che il vicino di casa ha parcheggiato l’auto sotto la sua finestra. Così ha dato fuoco al veicolo. Un 19enne è stato arrestato dai carabinieri di Biancavilla per incendio doloso.
La Fiat 126 è stata completamente distrutta in piazza Cavour, dove si trova la chiesa dell’Idria. I militari, ricevuta la segnalazione alla Centrale Operativa di Paternò, sono intervenuti nel cuore della notte in maniera tempestiva. A spegnere l’incendio, i vigili del fuoco di Adrano, gli stessi che hanno appurato la matrice dolosa.
Da qui le indagini dei carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze di alcune persone presenti durante le concitate fasi dell’incendio. Gli indizi hanno portato a sospettare il giovane vicino. I militari si sono messi subito alla sua ricerca. A distanza di qualche ora dall’incendio, lui stesso si è presentato in caserma, ammettendo di aver appena incendiato l’autovettura. Il motivo? Non ha sopportato che la piccola utilitaria fosse stata parcheggiata vicino alla finestra al piano terra di casa sua.
Il 19enne ha spiegato di non aver avuto alcun indugio, quindi senza neanche chiedere di spostare il mezzo al suo dirimpettaio, ha deciso di prendere una bottiglia di plastica dalla propria abitazione, di recarsi in un vicino distributore di carburanti, di riempire la bottiglia di benzina, per poi fare la strada a ritroso e incendiare la vettura.
Fortunatamente non si sono registrati feriti, anche se l’incendio ha causato l’annerimento della facciata dell’abitazione e la completa distruzione del veicolo, tenuto in ottimo stato dal proprietario, appassionato di auto d’epoca.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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