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Cronaca

Ladra al supermercato di Biancavilla bloccata ed arrestata dai carabinieri

È una donna di 28 anni: i militari l’hanno attesa all’uscita dopo la segnalazione del direttore

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La telefonata proveniente dal direttore del supermercato Decò di viale dei Fiori a Biancavilla è arrivata alla centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Paternò. Sul posto, immediato l’intervento dei militari della stazione di via Benedetto Croce.

Il direttore dell’esercizio commerciale ha riferito che, pochi minuti prima, l’addetto alla sicurezza aveva notato una giovane donna, mai vista prima in quel negozio, che appena entrata e nel giro di pochi minuti, aveva prelevato numerose confezioni di tonno da uno scaffale.

Certa di non essere vista, la donna, dopo aver riposto le scatolette in una borsa, ha continuato lo “shopping” prelevando altri prodotti, questa volta di profumeria, che ha nascosto invece in una tasca interna posteriore dello smanicato.

Individuata la ragazza (una 28enne straniera), i carabinieri l’hanno attesa all’uscita, dove lei, inconsapevole della loro presenza, si è con nonchalance avviata alle casse mettendo, però, sul nastro scorrevole, solo una confezione di tovaglioli di carta ed una zucchina, il tutto per la somma di 2,40 euro.

Inevitabile la perquisizione nel momento in cui la giovane ha superato le barriere antitaccheggio senza pagare i prodotti nascosti.

Oltre a 10 confezioni di tonno del valore commerciale di 60 euro, aveva rubato 4 insalate pronte, 4 confezioni di repellenti per insetti e 2 shampoo per capelli, per un valore complessivo di 130 euro. In quel momento è scattato l’arresto per il reato di tentato furto aggravato, convalidato dall’autorità giudiziaria.

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Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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