Cronaca
«I stuti facili facili», le intercettazioni choc del clan di Biancavilla


Ecco qui alcuni spezzoni audio e video, relativi alle intercettazioni contenute nelle indagini del blitz “Città blindata”, che ha coinvolto 16 persone.
«Docu i stuti facili facili». Così li uccidi. Ad essere intercettato è Massimo Merlo, mentre spiega i movimenti da compiere per un agguato: «Ci vuole uno scooter e una macchina». In un’altra intercettazione della polizia ad essere registrati sono i due fratelli Massimo e Marcello Merlo, in cui si parla di armi. «Noi siamo “gruppo Merlo», specifica Massimo, già in carcere in relazione al caso dell’omicidio Maccarrone di Adrano.
Nel video diffuso dai carabinieri si vedono esponenti del gruppo Amoroso tra la vegetazione che discutono oppure altri soggetti dello stesso gruppo che provano alcune armi in aperta campagna e poi le nascondono in bidoni di plastica.
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►Blitz antimafia con 16 arresti, manette pure per Marcello Merlo
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Cronaca
Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne
L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito


Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.
Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.
All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.
L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.
Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.
I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.


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