Chiesa
Né stucchi dorati né inutili sfarzi, garage diventa “chiesa” a Sberno
Un ambiente rustico con pareti a crudo, senza stucchi dorati né pomposità. Un altare semplice, improvvisato, povero. Quanto basta per dire messa e fare comunità. Nel quartiere di “Sberno”, grazie alla disponibilità e alla generosità della famiglia Mazzaglia (con in testa la signora Tanina), un garage è stato adibito a “chiesa”.
La prima celebrazione, dopo l’autorizzazione dell’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, ha richiamato diversi fedeli e i locali si sono subito riempiti.
È stato padre Giovambattista Zappalà ad officiare. Un servizio che il sacerdote, reduce dal suo secondo mandato parrocchiale all’Annunziata ed impegnato ora con incarichi diocesani, garantirà ogni domenica nel quartiere che fa riferimento alla chiesa madre.
«Prego per questa comunità, in cui oggi stiamo spargendo i semi, nella speranza che possano portare molti frutti in questo quartiere di Sberno», ha detto padre Giovanni durante la preghiera dei fedeli.
«È stata un’occasione –sottolinea a Biancavilla Oggi una signora, alla fine della celebrazione– per riscoprire l’umiltà cristiana ed il senso autentico di “comunità”, che deve essere fatta innanzitutto di persone, di buone intenzioni e azioni consequenziali, non certamente di anacronistica retorica, di edifici sacri ridotti a museo, di inutili sfarzi, che allontanano i fedeli e che contrastano con le raccomandazioni di Papa Francesco».
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Chiesa
Rivive il presepe nel cuore del quartiere San Giuseppe tra le suggestive viuzze
L’evento ha coinvolto tutte le componenti della parrocchia Annunziata, guidata da padre Giosuè Messina
L’arco di San Giuseppe, l’omonima chiesa, le caratteristiche viuzze. Uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Biancavilla diventa la location perfetta per il presepe vivente. Merito di catechisti, educatori, confratelli e fedeli della parrocchia Annunziata di padre Giosuè Messina. L’iniziativa nasce per coinvolgere i bambini e i ragazzi dell’oratorio alla tradizionale novena di Natale.
Sono state allestite la stalla della della natività e il palazzo di Erode, che riprendono il racconto evangelico. Vi è stata l’opportunità di scoprire gli antichi mestieri del falegname, del fabbro, delle ricamatrici, del vasaio, della lavandaia, delle impastatrici, delle venditrici di stoffe e della verdura.
Un’iniziativa religiosa, dunque, che si propone anche con il suo valore culturale e di aggregazione sociale. Per questo, non è mancato il patrocinio da parte del Comune di Biancavilla.
«Il presepe – sottolineano gli organizzatori – ha lo scopo di rappresentare in maniera plastica le pagine evangeliche oltre che a rendere il figurante e il visitatore protagonisti dell’evento più importante della storia».
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Dino
10 Dicembre 2018 at 12:05
Cosi’ dovrebbe essere la chiesa che perpreta la parola di Gesu’ ma non dimentichiamo che, ancorandoci alla nostra fede, il regno di Dio lo possiamo trovare ovunque.
La chiesa di oggi non rappresenta la legge del signore ma un istituzione politica a fini delinquenziali.
Alessio
2 Dicembre 2018 at 10:28
In Chiesa Madre solo stucchi e pro come se la Madonna gioisse per questi pesanti e di cattivo gusto Il prevosto pensa solo alla sua vanagloria infischiandosi della poverta Che oggi c’e anche a Biancavilla