Politica
Sindaco “avvisato” da 4 consiglieri Glorioso come nell’affare Dreyfus
Le lacerazioni interne alla maggioranza restano ancora irrisolte. I consiglieri Furnari, Ventura, Chisari e Giuffrida: «Senza di noi, difficilmente Glorioso supererà l’attuale crisi, di cui diventerà presto la vittima più illustre».
di Vittorio Fiorenza
Nella forma, viene manifestata fiducia al sindaco Giuseppe Glorioso, pur specificando la scelta di «votare di volta in volta, rispondendo alla nostra coscienza e alle legittime attese» degli elettori. Tra le righe, è evidente che viene lanciato un “avviso” (l’ennesimo) al primo cittadino, facendo presente un dato politico su cui in queste ultime settimane si è sorvolato: non esiste una maggioranza a sostegno di Glorioso.
Un documento politico sottoscritto dall’ex presidente Dino Furnari, dall’ex assessore Grazia Ventura, da Vincenzo Chisari e da Salvatore Giuffrida riporta in primo piano tutte le lacerazioni emerse nello schieramento di governo, seguite all’elezione del presidente Vincenzo Cantarella, all’elezione del vicepresidente Pippo Salvà e all’ingresso in giunta dell’assessore Vincenzo Mignemi. Assestamenti non sempre voluti e, anzi, subiti da Glorioso.
I quattro consiglieri, che poi si sono costituiti in un gruppo misto, hanno rivendicato fin dall’inizio una condotta linearità e lealtà nei confronti del sindaco. Che, però, a detta loro, non è stato né consequenziale né riconoscente, optando per la linea della convenienza del momento.
«È paradossale che il sindaco Pippo Glorioso invece di ringraziarci –scrivono i quattro consiglieri– per la fedeltà ancora una volta conferita alla sua persona e il suo ruolo ci tratti come nemici e non tengo nessun conto i nostri suggerimenti. Quasi che la crisi in seno alla maggioranza dipendesse da noi e non dal suo affiatamento –malriposto a nostro avviso– con consiglieri che hanno dimostrato nei fatti di disattendere le indicazioni del primo cittadino».
«Una vicenda –segue ancora la nota– che ricorda, in piccolo, l’affare Dreyfus perché, come nel caso emblematico dell’ufficiale francese, trasforma chi è innocente incolpevole. In quel caso ci vollero 12 anni per ristabilire la verità. Confidiamo che il sindaco ci metta meno tempo a capire chi è dalla sua parte e accolga le nostre proposte, senza le quali difficilmente riuscirà a superare l’attuale crisi di cui, anche se non è l’artefice principale, diventerà presto la vittima più illustre».
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Politica
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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rosario
22 Giugno 2016 at 18:35
È paradossale che il sindaco Pippo Glorioso invece di ringraziarci….ma io vorrei sapere come vorrebbero essere ringraziati queste quattro figure anonime, vogliono tornare ad essere assessori?vogliono che sia nominato assessore qualche loro protetto o parente…è assurdo l’attaccamento alla poltrona quante fesserie fa dire…