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Le arance rosse di Biancavilla protagoniste al Festival di Sanremo

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L’iniziativa è promossa dal Consorzio Euroagrumi con la distribuzione gratuita, davanti al teatro Ariston, di retine piene del prodotto dell’eccellenza etnea. 

 

Le arance rosse di Sicilia, raccolte a Biancavilla e in questi giorni distribuite davanti al teatro Ariston. La 65esima edizione del Festival di Sanremo diventa così una potente vetrina promozionale per i nostri agrumi ed in particolare per l’arancia rossa Igp, caratterizzata da una quantità di vitamina C superiore del 40% rispetto ad altre varietà.

euroagrumi-a-sanremo2L’iniziativa è del Consorzio Euroagrumi di Biancavilla, che ha allestito postazioni di degustazioni, oltre a distribuire gratuitamente retine con questo prodotto dell’eccellenza etnea.

«Le proprietà salutari delle arance rosse siciliane (tarocco, moro e sanguinello), che aiutano a decongestionare, prevenendo irritazioni del cavo orale e tosse, si abbinano perfettamente –sottolineano da Euroagrumi– con il festival della canzone italiana. Si vuole mettere in evidenza come questi frutti possano migliorare le prestazioni canore, oltre che tutelare la salute dai malesseri stagionali e dal freddo intenso di questi giorni».

Il consorzio di produttori è reduce dalla partecipazione in questi giorni al Fruit Logistica, importante evento fieristico che si è tenuto a Berlino, nel quale si sono messi in mostra l’arancia rossa di Sicilia, ma anche le fichidindia e le ciliegie dell’Etna.

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Effetto “Sinner” a Biancavilla: in 60 al torneo di tennis “Ciuri di Mungibeddu”

Finale avvincente e di alto livello: trofeo vinto dalla coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale

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Chiamiamolo pure “effetto Sinner”. Certo è che il tennis a Biancavilla e in tutto il territorio etneo non è mai stato così in forma. La quarta edizione del torneo di tennis doppio misto “Ciuri di Mungibbeddu” ha registrato numeri da record, con quasi trenta coppie uomo-donna iscritte. Un traguardo che conferma la crescente popolarità dell’evento sportivo. Nato in forma amatoriale solo pochi anni fa, la manifestazione si è rapidamente affermata tra le più attese nella zona.

La finale ha visto la coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale affrontare Maria Giovanna Granuzzo – Marco Di Fazio, con una vittoria finale di 6-2, 4-6, 10-5 per la prima coppia. Il match è stato combattuto fino all’ultimo, offrendo un livello di gioco elevato che ha mantenuto alta la tensione, culminando dopo settimane di sfide serrate.

Competizione organizzata dalla famiglia Rapisarda

«Il successo di questa edizione è una grande soddisfazione per tutti noi – racconta Vincenzo Rapisarda, ideatore e organizzatore del torneo –. Vedere così tante coppie appassionarsi e partecipare con entusiasmo ci riempie di orgoglio. Il nostro obiettivo era creare un evento che non fosse solo una competizione sportiva, ma un momento di aggregazione per la comunità, mantenendo vivo lo spirito di tradizione che da sempre accompagna “Ciuri di Mungibbeddu”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dai partecipanti a chi ha curato ogni dettaglio dell’organizzazione. E un pensiero speciale va alla mia famiglia, sempre presente sia nell’organizzazione che in campo tra i partecipanti, e a tutti gli amici del tennis che condividono con me questa passione. Spero che il torneo continui a crescere e a coinvolgere sempre più persone negli anni a venire».

Non sono molti i tornei di questo tipo nel territorio etneo, e “Sciuri di Mungibbeddu” si distingue per il successo che ha riscosso negli anni, grazie a una partecipazione in costante aumento, che ha visto la presenza di molte coppie provenienti da fuori provincia. Oltre alla famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato per la competizione, il merito va anche a chi ha gestito la logistica: la maestra di tennis Lidia Bondor del “TC Biancavilla” e Piero Di Fazio, presidente del “TC Adrano”.

Evento ispirato dal poeta Giuseppe Tomasello

Il torneo si lega alla poesia dialettale siciliana. Quattro anni fa, infatti, il celebre concorso di poesia dialettale “Ciuri di Mungibbeddu” ispirò la nascita dell’evento tennistico. Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino, uno degli animatori del concorso, ebbe l’idea di trasferire l’essenza di quel progetto culturale sul campo da tennis, creando un legame originale tra sport e cultura.

«Ogni cosa bella è destinata a durare – dice Tomasello – spero che anche nei prossimi anni questa iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più gente. L’idea è nata grazie ai miei nipoti, che giocano a tennis e hanno trasmesso la passione anche ai miei pronipoti. Come ho già avuto modo di dire più volte, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia».

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