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Il deputato Nino D’Asero: “Il centro di riabilitazione motoria non chiuderà”

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«Il Centro di recupero e riabilitazione di Biancavilla verrà salvaguardato». A riferirlo è il deputato all’Ars Nino D’Asero, che ha ricevuto rassicurazioni dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, dal direttore generale dell’assessorato, Ignazio Tozzo, e dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco.

«La nuova rete ospedaliera siciliana – sottolinea D’Asero –  terrà conto della struttura che è al servizio non solo dei cittadini di Biancavilla ma anche di quelli del territorio  circostante. Un centro all’avanguardia che ha una reale esigenza di sopravvivenza in quanto rivolto a decine di migliaia di utenti e che, per la sua specificità, si integra con il reparto di ortopedia dell’ospedale e con i nosocomi di Paternò e Bronte».

«Aspetti questi – continua il parlamentare di Alternativa popolare –che sono stati illustrati all’assessore Gucciardi e ai due dirigenti della Regione e dell’Asp e che sono stati pienamente condivisi. Pertanto mi è stato garantito che nel nuovo piano, nel rispetto di quelli che sono i principi di equilibrio,  si procederà al mantenimento di questa  struttura sanitaria».

Parole, quelle di D’Asero, che mirano a placare le preoccupazioni suscitate dal sindaco Giuseppe Glorioso, che ha riferito di una lettera inviata al ministero della Salute contro la decisione di chiusura della struttura sanitaria biancavillese, scomparsa dalla nuova rete ospedaliera siciliana, recentemente approvata. Sulla decisione anche Fratelli d’Italia ha chiesto un Consiglio Comunale urgente, invitando tutti alla mobilitazione.

RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. santino

    12 Aprile 2017 at 9:26

    …praticamente sta già indirettamente chiedendo voti per le prossime elezioni regionali…”votatemi e non vi farò chiudere il centro”….un po’ come da 10 anni dice “votatemi e sistemerò la strada delle calanche”, si…come no, s’è visto….la solita vecchia politica…

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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