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«Paghi per l’incidente causato da sua nipote»: truffata una nonna di Biancavilla

Banda di napoletani: in due denunciati dai carabinieri, in campo pure i militari della sezione “Cyber Crimes”

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È stata contattata al telefono da un sedicente “sottoufficiale appartenente alle forze dell’ordine”, dicendole che sua nipote aveva causato un incidente stradale con una persona ferita che in quel momento si trovava “sotto i ferri”. Motivo per cui per chiudere bonariamente la vicenda era necessario pagare una parcella di 2000 euro ad un avvocato.

Con questa scusa e con queste dettagli del tutto inventati, un’anziana di Biancavilla è caduta nella trappola di truffatori senza scrupoli. Una vera e propria banda che ha già compiuto attività illecite in altre parti della Sicilia, in Campania e in Calabria.

Due componenti del gruppo, adesso, grazie alla meticolosa attività di indagine dei carabinieri biancavillesi, sono stati denunciati. Sono un 21enne napoletano e un complice di 55 anni: dovranno rispondere di truffa. Altri devono essere identificati e, per questo, sono al lavoro anche i militari specializzati della Sezione “Cyber Crimes” del Nucleo Investigativo di Catania.

Consegnati soldi e oro (pure le fedi nuziali)

I fatti risalgono allo scorso giugno, quando la pensionata 72enne riceve la telefonata. La donna viene subito rassicurata sulle condizione di sua nipote, ma la stessa avrebbe avuto conseguenze giudiziarie per le lesioni provocate ad altra persona nel fantomatico incidente. Per amore della nipote ed evitare tali conseguenze, l’anziana ha accettato di pagare. Così, non avendo l’intera somma, ha racimolato una parte di contanti ed oggetti preziosi (comprese le fedi nuziali), per un valore complessivo di circa 5000 euro, da consegnare ad un intermediario che l’avrebbe attesa in strada.

Appena uscita dal portone di casa, la donna è stata quindi avvicinata da un giovane che, sceso da una Jeep Renegade condotta da una donna, si è presentato quale collega del “sottoufficiale”, incassando soldi e oggetti preziosi.

Quando la figlia della 72enne si è accorta del raggiro, l’ha convinta a rivolgersi ai militari di via Benedetto Croce. Il lavoro dei carabinieri ha portato all’identificazione del 21enne e del suo complice, grazie anche agli elementi e ai particolari raccontati dalla vittima. E ha consentito di ricostruire gli spostamenti del gruppo nelle tre diverse regioni italiane. L’indagine è ancora in corso per risalire agli altri componenti della banda di truffatori.

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Cronaca

Ladra al supermercato di Biancavilla bloccata ed arrestata dai carabinieri

È una donna di 28 anni: i militari l’hanno attesa all’uscita dopo la segnalazione del direttore

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La telefonata proveniente dal direttore del supermercato Decò di viale dei Fiori a Biancavilla è arrivata alla centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Paternò. Sul posto, immediato l’intervento dei militari della stazione di via Benedetto Croce.

Il direttore dell’esercizio commerciale ha riferito che, pochi minuti prima, l’addetto alla sicurezza aveva notato una giovane donna, mai vista prima in quel negozio, che appena entrata e nel giro di pochi minuti, aveva prelevato numerose confezioni di tonno da uno scaffale.

Certa di non essere vista, la donna, dopo aver riposto le scatolette in una borsa, ha continuato lo “shopping” prelevando altri prodotti, questa volta di profumeria, che ha nascosto invece in una tasca interna posteriore dello smanicato.

Individuata la ragazza (una 28enne straniera), i carabinieri l’hanno attesa all’uscita, dove lei, inconsapevole della loro presenza, si è con nonchalance avviata alle casse mettendo, però, sul nastro scorrevole, solo una confezione di tovaglioli di carta ed una zucchina, il tutto per la somma di 2,40 euro.

Inevitabile la perquisizione nel momento in cui la giovane ha superato le barriere antitaccheggio senza pagare i prodotti nascosti.

Oltre a 10 confezioni di tonno del valore commerciale di 60 euro, aveva rubato 4 insalate pronte, 4 confezioni di repellenti per insetti e 2 shampoo per capelli, per un valore complessivo di 130 euro. In quel momento è scattato l’arresto per il reato di tentato furto aggravato, convalidato dall’autorità giudiziaria.

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