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Il Papa incontra il clero siciliano: in Vaticano pure tre parroci di Biancavilla

Francesco “sgrida” i sacerdoti per il loro “stile” liturgico con merletti della nonna e lunghe prediche

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Pellegrinaggio mariano a Roma del clero di Sicilia, guidato dai vescovi dell’Isola, a cominciare da quello di Catania, mons. Luigi Renna, e dal suo predecessore, mons. Salvatore Gristina. Anche da Biancavilla sono partiti tre sacerdoti alla volta della Capitale: don Giovambattista Zappalà, vicario foraneo e parroco dell’Idria, don Ambrogio Monforte della parrocchia “Sacro cuore” e don Giosuè Messina della parrocchia Annunziata.

L’’incontro più significativo è stato quello con Papa Francesco. Anche i tre parroci biancavillesi hanno salutato e stretto la mano al Pontefice, costretto sulla sedia a rotelle. Il vicario foraneo (nella foto mentre saluta Francesco) commenta così la visita in Vaticano: «Questi giorni sono stati arricchenti per la fraternità tra sacerdoti, per i momenti formativi. E poi, poter vedere, sentire e salutare personalmente il Papa è sempre una grande emozione».

Dal suo canto, Francesco, nel suo intervento rivolto ai Vescovi e sacerdoti siciliani, non ha usato mezzi termini. E in maniera netta ha parlato del carrierismo, sottolineando che è una strada sbagliata, che lascia da soli.

Ha affermato Bergoglio: «Se allora, nel sentimento della gente di Sicilia, prevale l’amarezza e la delusione per la distanza che la separa dalle zone più ricche ed evolute del Paese e dell’Europa; se tanti, soprattutto giovani, aspirano ad andare via per trovare standard di vita più ricchi e comodi, mentre chi rimane si porta dentro sentimenti di frustrazione; a maggior ragione noi pastori siamo chiamati ad abbracciare fino in fondo la vita di questo popolo».

Francesco ha citato anche la bellezza della Sicilia, raccontata nel film dei fratelli Taviani “Kaos”. Per tale motivo si è detto “addolorato” della situazione attuale.

«Occorre comprendere –ha proseguito il Papa– come e in quale direzione la Sicilia sta vivendo il cambiamento d’epoca e quali strade potrebbe intraprendere, per annunciare, nelle fratture e nelle giunture di questo cambiamento, il Vangelo di Cristo».

A conclusione del suo discorso, non è mancato un richiamo sullo “stile” delle prediche e sulla celebrazione della Messa: «Ma la liturgia, come va? E lì io non so, perché non vado a Messa in Sicilia e non so come predicano i preti siciliani, se predicano come è stato suggerito nella Evangelii Gaudium o se predicano in modo tale che la gente esca a fumare una sigaretta e poi torna. Quelle prediche in cui si parla di tutto e di niente».

E ancora: «Tenete conto che dopo otto minuti l’attenzione cala e la gente vuole sostanza. Un pensiero, un sentimento e un’immagine, e quello se lo porta per tutta la settimana. Ma come celebrano? Io non vado a Messa lì, ma ho visto delle fotografie. Parlo chiaro. Ma carissimi, ancora i merletti, le monete, ma dove siamo? Sessant’anni dopo il Concilio! Un po’ di aggiornamento anche nell’arte liturgica, nella “moda” liturgica! Sì, a volte portare qualche merletto della nonna va, ma a volte. È per fare un omaggio alla nonna, no? Avete capito tutto, no? Avete capito. È bello fare omaggio alla nonna, ma è meglio celebrare la Madre, la Santa Madre Chiesa. E come la Madre Chiesa vuole essere celebrata».

Parole chiare, senza possibilità di interpretazioni, che indicano ai sacerdoti la strada da seguire. Parole su cui avviare una riflessione nelle parrocchie siciliane, non ultime quelle di Biancavilla, magari per cambiare prassi e adeguarsi alla Chiesa del nuovo millennio.

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Chiesa

Per Maria Ss. dell’Odigitria una processione e un concerto d’organo

Ospite della parrocchia biancavillese, il maestro Pietro Figura, organista della Cattedrale di Catania

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Una processione del quadro della Madonna dell’Idria da via Ascoli Piceno sino all’omonima chiesa. Aperti così i festeggiamenti in onore a Maria Santissima Odigitria nella parrocchia cittadina a lei dedicata.

Ne è seguita una messa, presieduta da fra’ Antonio Timpanaro, frate minore biancavillese ordinato il 2 luglio 2022, attualmente parroco nella diocesi di Acireale e impegnato nella curia provincializia dell’ordine di appartenenza, sempre ad Acireale. A concelebrare, il parroco dell’Idria, don Giovambattista Zappalà.

Subito dopo la celebrazione eucaristica, il Maestro Pietro Figura, organista della Cattedrale di Catania, ha tenuto un concerto d’organo. Un’esibizione a conclusione della manutenzione straordinaria dell’organo a canne, resasi necessaria a seguito dei danneggiamenti del terremoto del 2018, da cui sono anche seguiti i lavori di restauro dell’intera chiesa.

L’opera di manutenzione è stata condotta dalla ditta Cimino con i maestri organari che avevano realizzato lo strumento musicale. Un’opera possibile grazie all’impiego di fondi parrocchiali, provenienti da diverse raccolte, offerte varie e dal contributo della cassa parrocchiale.

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