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Gli “appunti liturgici” dell’arcivescovo Renna durante la messa a Biancavilla

Seconda visita in paese del capo della Chiesa etnea, che non ha mancato di notare aspetti da correggere

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Una certa improvvisazione e una serie di “criticità” durante la messa. Al punto da suscitare alcune puntualizzazioni dell’arcivescovo di Catania, che certamente non sono passate inosservate. Mons. Luigi Renna stava presiedendo la celebrazione eucaristica nella chiesa del monastero “Santa Chiara” di Biancavilla, a conclusione degli esercizi spirituali voluti dalle clarisse per i giovani, in vista della Pasqua.

Arrivati al momento dell’eucaristia, il vescovo ha interrotto il coro, che stava eseguendo canti mariani. Renna ha subito specificato che non si fanno canti alla Madonna durante la comunione ma solo a fine Messa o nelle solennità della Madonna. Una questione di liturgia. Regole elementari.

A celebrare con lui anche il vicario foraneo, padre Giovambattista Zappalà, ed il parroco della Chiesa madre, padre Pino Salerno.

Quello dei canti “inappropriati” non è stato l’unico motivo di intervento “fuori programma”. Qualche errore è stato commesso nella parte della liturgia della parola. E non è mancato qualche momento di incertezza e improvvisazione. Renna ha osservato, poi, come vi fossero persone adulte in prima fila, quando la messa era stata “riservata” particolarmente ai giovani.

Appunti critici rivolti ai fedeli. Il capo della Chiesa etnea ha voluto marcare il senso costruttivo delle sue parole: «Vi dico questo perché vi voglio bene». E ha annunciato che l’anno prossimo sarà lui stesso a curare l’organizzazione degli esercizi spirituali.

Inevitabili le discussioni tra i fedeli a conclusione della funzione religiosa. Certo è che alla sua seconda visita a Biancavilla (la precedente, sempre al monastero “Santa Chiara”, risale a poco più di un mese fa), il vescovo sembra marcare e far notare aspetti da correggere, adeguare, migliorare. Come è nelle sue prerogative.

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Chiesa

Nuovi ingressi nella Confraternita della parrocchia dell’Idria di Biancavilla

Il governatore Giovanni D’Agati: «I piccoli confrati ci permettono di guardare avanti con fiducia»

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Nei giorni precedenti la Settimana Santa, come ogni anno, la confraternita “Santa Maria dell’Idria” di Biancavilla festeggia la sua fondazione con una messa nella quale si tiene il rito della vestizione dei nuovi confrati.

Agata Tomarchio, catechista nell’omonima parrocchia, e Fabio Mazzaglia, simpatizzante da circa dieci anni, hanno iniziato ufficialmente il loro percorso di noviziato all’interno della confraternita, sotto la direzione spirituale dell’assistente ecclesiastico e parroco dell’Idria Giovambattista Zappalà.

A fare il loro ingresso ufficiale nella confraternita anche 8 giovanissimi: Sofia e Giuseppe D’Agati, Vittoria Palermo, Vito Leonardi, Bruna Aricò, Alessia e Serena Ventura e Giulia Lentini, che hanno iniziato il loro percorso 3 anni fa.

«La gioia di vedere piccoli confrati nella nostra realtà – dichiara a Biancavilla Oggi il governatore della Confraternita, Giovanni D’Agati – ci permette di guardare avanti con fiducia. I ragazzi, oltre ad essere figli di genitori confrati, sono attivamente impegnati nel catechismo, nel coro parrocchiale e come ministranti».

Costituita il 22 gennaio 2010 con il supporto dell’allora parroco Salvatore Nicoletti e su iniziativa dei coniugi Giovanni D’Agati e Valeria Bivona, la congregazione conta attualmente 54 confrati. 

Dal Venerdì Santo dello stesso anno la confraternita è parte attiva della processione dei “Tri Misteri” a Biancavilla e porta in processione il simulacro del Cristo crocifisso, restaurato nel 2022 dopo essere stato danneggiato dal terremoto del 2018.

Diverse sono le iniziative della confraternita in cantiere per questo anno pastorale. Tra queste, la Via Crucis per le vie della parrocchia in collaborazione con altri gruppi parrocchiali e una giornata di servizio di volontariato presso la mensa della Caritas di Catania a supporto del team del vice presidente diocesano Salvo Pappalardo.

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