Biancavilla siamo noi
«Mio marito ausiliare all’ospedale e quegli abbracci trattenuti al nostro bambino»
Testimonianza “dietro le quinte” della familiare di un operatore in servizio al presidio “Maria Ss. Addolorata”
Mi sono ritrovata a scrivere queste quattro parole in seguito a tutti i post e i commenti che ho letto in questi giorni che riportano notizie in merito agli esiti dei tamponi effettuati sul personale sanitario dell’ospedale di Biancavilla.
Vi racconto la mia storia per far capire alla gente quello che si vive dietro “le quinte”… Mio marito lavora come ausiliare con una ditta esterna presso l’ospedale, abbiamo un bambino di 15 mesi che lo aspetta tutte le sere felice, pronto per abbracciarlo e prendersi tutte le coccole che gli sono mancate durante la sua assenza.
Ed io con il cuore spezzato devo tirarlo per dare la possibilità al suo papà di poter fare una doccia, certa che lui ha usato tutte le precauzioni di questo mondo nel mantenersi a distanza di sicurezza dai suoi colleghi e dai pazienti… Un bambino piccolo non ha cura di bere dal suo bicchiere o di mangiare da una forchetta che non sia la sua, noi abbiamo imparato a farci caso, abbiamo imparato a dare i bacini sulla fronte piuttosto che un bacio coi pizzicotti, e lo facciamo tutti in casa perché mio figlio non senta la differenza tra suo padre e sua madre.
Odio quando la gente dà degli incoscienti o lavativi a queste persone che vanno solo a fare il loro dovere. Non ci siete con le mani dentro e non avete diritto di parlare, non siete con noi la notte mentre fissiamo per ore il soffitto perché da giorni aspettiamo l’esito dei tamponi. E non siete con noi quando i nostri cari ogni giorno indossano quel camice e vanno a lavoro con la paura nel cuore e nonostante tutto ci fanno forza.
Una colpa non ce l’ha nessuno, risparmiate tante parole inadatte e piene di odio. Pregate e pregate affinché tutto passi e possiamo tornare tutti ad abbracciare i nostri figli senza pura. Tanti auguri di buona guarigione ai colleghi di mio marito che sono risultati positivi ai tamponi.
GIULIA ARICO’
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Biancavilla siamo noi
Sos da via San Placido a Biancavilla per l’abitudine del parcheggio selvaggio
Auto lasciate in entrambi i lati della strada con conseguenze anche nelle vie limitrofe
«Questa è la situazione in via San Placido… Non c’è nessun controllo. Se ci fosse una emergenza, pompieri e ambulanza non potrbbero passare. Tutto bloccato! Anche perché è impossibile uscire le macchine dal proprio garage».
Un Sos arrivato in redazione da alcuni abitanti della nota arteria cittadina, in coicnidenza dell’ex Piccolo seminario arcivescovile, utilizzato come luogo di eventi parrocchiali ed oratorio della chiesa madre. Un caso certamente non isolato. Tutt’altro.
La conseguenza è quello del “parcheggio selvaggio”. Auto lasciate in entrambi i lati che rendono difficoltoso il normale flusso veicolare. Una condotta incivile che si ripercuote anche nelle vie limitrofe. «Ormai ogni giorno è così», viene sottolineato.
«Chiediamo gentilmente se potete pubblicare qualcosa voi perché anche le chiamate alle forza dell’ordine sono inutili», lamentano gli abitanti nella loro comunicazione a Biancavilla Oggi.
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