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Sisma, 810mila euro per 4 scuole M5s: «Impegni sono stati mantenuti»

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«Gli istituti scolastici di Biancavilla danneggiati dal sisma dell’ottobre scorso saranno messi in sicurezza. Il decreto firmato dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti stanzia 810 mila euro per il ripristino di quattro istituti».

A dare i dettagli dell’atto ministeriale (dopo che la notizia della firma era stata data dal sindaco Antonio Bonanno) sono ora le parlamentari catanesi del M5s Tiziana Drago e Simona Suriano. Gli istituti scolastici che usufruiranno dei fondi del Miur sono, la scuola media “Luigi Sturzo” (300mila euro), il plesso elementare “Guglielmo Marconi” (250mila euro), il plesso “Grassura” (180mila euro) ed il plesso “San Giovanni Bosco” (80mila euro).

«A meno di due mesi dal terremoto che ha colpito alcuni della fascia ovest dell’Etna il governo è intervenuto per salvaguardare la sicurezza di studenti, insegnanti e personale scolastico e per garantire il diritto allo studio”, spiegano le due parlamentari del M5S.

«L’intervento tempestivo sulle scuole di Biancavilla è avvenuto grazie all’impegno del vice premier di Maio, che su invito nostro e degli attivisti di Biancavilla, ha prontamente visitato le zone colpite dal sisma», aggiungono Drago e Suriano.

«I fondi in arrivo a Biancavilla –concludono– sono una dimostrazione pratica del fatto che il governo del cambiamento mantiene gli impegni presi e trasforma in atti concreti le segnalazioni dei cittadini».

Dino Asero, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, non nasconde la soddisfazione per lo sblocco dei fondi che dovrebbe consentire adesso l’avvio dei lavori negli edifici scolastici al fine di eliminare i disagi dei doppi turni e dei trasferimenti in altri istituti subiti dopo il sisma da alunni, insegnanti e genitori.

«Il M5s di Biancavilla -sottolinea Asero- ha seguito passo passo l’evoluzione dell’iter che ha portato alla firma del decreto e allo stanziamento dei fondi necessari agli edifici scolastici. Fin da subito ci siamo interfacciati con la nostra deputazione ed io personalmente sono stato tra coloro che ha partecipato al vertice di Palazzo Chigi che Luigi Di Maio ha voluto per riunire i sindaci dei comuni colpiti dal sisma. Abituati con la politica delle lungaggini, una così rapida soluzione sorprende tanti nostri avversari. Ma noi -rivendica ancora Asero- siamo il governo del cambiamento e questa è l’ennesima dimostrazione a quanti magari sono legati ancora alle logiche e ai meccanismi del passato».

Sulla decisione dell’atto ministeriale, anche Marco Cantarella, presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla –anche lui presente ad ottobre nel vertice di palazzo Chigi– interviene con una nota.

«Sono orgogliosamente soddisfatto di questa notizia. Il Consiglio Comunale straordinario -evidenza Cantarella- è stato il luogo in cui noi, rappresentanti eletti dei biancavillesi, abbiamo chiesto alla politica regionale e nazionale di formalizzare pubblicamente, “facendogli mettere la faccia”, gli impegni per la nostra città. A meno di 60 giorni il primo di questi impegni è stato assunto. Ringrazio il vice-premier, che ha mantenuto le promesse esternate durante la telefonata in vivavoce di quella sera. Sono certo che nessuno degli altri intervenuti mancheranno alla parola data. Il Consiglio Comunale vigilerà».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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