Politica
Terremoto, sindaci a Palazzo Chigi Bonanno: «Priorità per le scuole»
di Vittorio Fiorenza
L’appuntamento è fissato quest’oggi, a mezzogiorno, a Palazzo Chigi. Sarà il vicepremier Luigi Di Maio a ricevere a Roma gli amministratori etnei dei cinque comuni colpiti dallo sciame sismico di queste ultime settimane. Conta dei danni agli edifici pubblici, risarcimenti ai privati per le abitazioni lesionate, riconoscimento dello stato di emergenza, attuazione di misure speciali e stanziamento delle risorse finanziarie: sono le questioni che verranno messe sul tavolo del governo nazionale.
È stato lo stesso Di Maio a dare, fin da subito, la sua disponibilità e manifestare il suo interessamento affinché i paesi dell’area sud-occidentale del Vulcano possano avere risposte celeri. Prima attraverso la visita a Biancavilla, Adrano e Santa Maria di Licodia della senatrice Tiziana Drago e della deputata Simona Suriano del Movimento 5 Stelle. Poi con l’interlocuzione del deputato regionale M5s Giancarlo Cancelleri, che ha fatto da “ambasciatore” tra Di Maio e i primi cittadini.
Quindi l’intervento telefonico dello stesso vicepremier nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Biancavilla, tenutasi esattamente una settimana fa nella palestra della scuola media “Luigi Sturzo”. È stato in quell’occasione che Di Maio ha preso l’impegno di stanziamenti ed ha programmato l’incontro di oggi.
«C’è la mia totale disponibilità –aveva detto il vicepremier– ad incontrare i sindaci, che sono quelli che meglio conoscono la situazione, e a portare il prossimo mese, nella legge di bilancio, i soldi che servono per ripristinare quello che è stato danneggiato da questo sisma, che per fortuna non ha fatto vittime. Non è solo un segnale mio come ministro, ma è un impegno di tutto il governo».
Così, oggi, a Palazzo Chigi, si ritroveranno i sindaci di Biancavilla, Antonio Bonanno, di Adrano, Angelo D’Agate, di Santa Maria di Licodia, Salvatore Mastroianni, e di Paternò, Nino Naso, ed il vicesindaco di Ragalna, Roberto Di Bella.
«Andiamo a Roma con la convinzione che la disponibilità che ci è stata riconosciuta debba tradursi in determinazione degli interventi da effettuare», dice Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla, il centro che ha riportato il maggiore numero di danni. «Mi auguro –prosegue il primo cittadino– che l’accertamento dei danni acceleri lo stanziamento dei fondi, necessari a far ritornare tutto alla normalità. Le scuole sono la priorità: i doppi turni dei nostri ragazzi dovranno durare il minor tempo possibile. Perché è sulla tempistica che si gioca una partita fondamentale. Personalmente, mi attendo la massima attenzione dal vice premier e dal governo nazionale».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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