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Dice no al pizzo ascoltando Dinastia Video messaggio dell’artista siciliano

Parla Maurizio Musumeci, alias “Dinastia”, i cui versi hanno fatto da stimolo al giovane imprenditore biancavillese che si è ribellato al pizzo. Ecco il video messaggio che l’artista ha inviato a Biancavilla Oggi: «La musica ci salverà».
di Vittorio Fiorenza
Scoprire che un brano rap sia stato una fonte di motivazione per un giovane imprenditore ribellatosi ai suoi estortori, mette a dura prova persino l’emotività di un artista impegnato e abituato a temi forti, come la mafia, l’antimafia e il riscatto del Sud. Maurizio Musumeci, alias “Dinastia”, ha appreso dal web che a Biancavilla, a 20 km dalla sua Paternò, una vittima del racket ha alzato la testa e si è opposto a chi per anni gli ha chiesto il pizzo.
Lo ha fatto –come ha confessato a Biancavilla Oggi e al quotidiano “La Sicilia”– “ispirato” proprio dai versi di “Chi gliel’ha fatto fare?” cantati da Dinastia: “E se ti chiederai chi gliel’ha fatto fare, tu guarda il sole, poi guarda il mare. E se non trovi la risposta che cercavi, guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani”.
Parole che si riferiscono e inneggiano a Falcone, Borsellino, agli eroi siciliani. Parole che, mangiate e rimuginate sulla propria condizione di vittima, hanno spinto l’imprenditore di Biancavilla, a 25 anni appena compiuti, a fare scattare il blitz dei carabinieri “Onda d’urto”, che ha incastrato 12 presunti estortori.
«“La musica ci salverà” è una frase e un hashtag che uso spesso sui miei post e nei miei canali social. Ma mai avrei pensato –dice il rapper, che ha partecipato a The Voice nella cerchia di J-Ax e al Festival della legalità di Sanremo– che questa canzone riuscisse ad arrivare alle persone e a scuotere l’anima. Grazie a questo imprenditore, che ha trovato il coraggio, deve essere da esempio». Un coraggio che nel ribollente territorio etneo non ha precedenti per l’omertà diffusa a pratica quotidiana.
«La mia canzone –spiega Dinastia– vuole rivolgersi essenzialmente contro la mentalità siciliana. Quella mentalità che ha sempre vicino una figura pessimista: tu hai il sogno di aprire un negozio, di farti un’attività in proprio, di metterti in gioco, ma c’è sempre qualcuno che ti dice “Ma cu tu fa fari?, ci sono troppe tasse e poi devi pagare il pizzo”. Ecco quindi che ti smontano quell’idea, quell’obiettivo e quel sogno di migliorare la tua vita».
Un meccanismo da cui, però, si può sfuggire. Si deve sfuggire. «Io sono dell’idea –sottolinea ancora il cantante paternese– che si possa fare tanto da qui, dal nostro Sud. La storia di questo ragazzo di Biancavilla mi dà la prova che ho ragione. Ho ragione a pensare che dal Sud possa nascere qualcosa di veramente buono. Sono anch’io una di quelle persone che ha guardato oltre il pessimismo. Spero che questo giovane, il suo coraggio, il suo gesto, al di là della mia canzone, siano presi ad esempio da altre persone».
Guai, però, a trasformarli in una statuetta, un’icona. Su questo non ha dubbi l’artista siciliano: «Bisogna far capire che lui non è un eroe, ma una persona normale che vuole vivere una vita normale e per farlo, in questo mondo, bisogna fare delle scelte e prendere delle decisioni. Lui le ha fatte, lui le ha prese. Va combattuta la mentalità siciliana pessimista. Solo in questo modo riusciremo a vincere questo cancro che si chiama mafia».
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Nevica su Biancavilla: il fascino dei fiocchi sul campanile della Chiesa Madre
Un freddo “San valentino” con temperature che, secondo le previsioni, dovrebbero scendere anche sotto lo zero

Ondata di freddo sulla Sicilia. E a Biancavilla cadono giù i fiocchi di neve. Un freddo “San Valentino” con temperature che, secondo le previsioni, dovrebbero scendere anche sotto lo zero.
La vista verso il centro storico di Biancavilla, nelle immagini girate dal balcone di casa di un nostro lettore, parlano da sé. Lo strato bianco sulle tegole delle case, in primo piano.
Sullo sfondo, i fiocchi che cadono sul campanile della Chiesa Madre. Una cartolina che suscita sempre il suo fascino.
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“Vara” di San Placido in custodia del Comune in attesa della manutenzione

La “vara” di San Placido è in custodia del Comune di Biancavilla, in attesa degli interventi di manutenzione. Caricato su un camion, la monumentale opera lignea ha lasciato così la basilica, per essere trasportata nei locali dell’autoparco comunale, in zona “Martina”.
Di solito, una volta conclusi i festeggiamenti patronali di inizio ottobre, la “vara” veniva custodita nel garage di proprietà della chiesa madre, ad inizio di via Castriota. Ma questa volta ha cambiato direzione.
La “vara”, infatti, ha necessità di essere sottoposta ad interventi di manutenzione e restauro, a cura del Comune, che peraltro è il legale proprietario. Così, in attesa delle processioni del prossimo anno, l’amministrazione comunale ha deciso di prenderla in custodia e preparare le procedure di intervento, resesi urgenti dopo l’incidente verificatosi la sera del 6 ottobre.
Un angelo in legno, posto all’angolo di uno dei lati della “vara”, come si sa, si è staccato, fino a cadere in testa ad uno dei devoti. Per il malcapitato è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla e sottoposto a punti di sutura per medicare la ferita.

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