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Neri costretta a lasciare la Giunta, ma il gruppo misto è in stand by

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Rosanna Neri durante il giuramento di assessore, lo scorso febbraio

L’assessore della lista “Volare per Biancavilla” ha rassegnato le sue dimissioni. «Un favore politico», viene ammesso dai calaciuriani. Un tentativo per agevolare Glorioso a ricompattare la sua maggioranza. I nodi tra sindaco e gruppo misto, tuttavia, non sono sciolti.

 

di Vittorio Fiorenza

Rosanna Neri si è dimessa dalla Giunta Glorioso. Ad un giorno dalla trattazione, in Consiglio Comunale, del bilancio di previsione in un quadro politico che appare ancora senza una maggioranza a sostegno del sindaco, l’assessore della lista “Volare per Biancavilla” lascia l’amministrazione comunale.

Neri era stata nominata nemmeno otto mesi fa. Nella lettera inviata al primo cittadino fa riferimento, come nel più classico dei copioni politici, a «sopravvenuti impegni personali e lavorativi». Fuori dalle frasi di circostanza che non hanno alcuna attinenza con la realtà, dal fronte dei calaciuriani viene ammesso a Biancavilla Oggi che «la mossa è un favore politico».

Un sacrificio, insomma, per consentire o tentare di consentire al sindaco di ricomporre la sua maggioranza, in attesa di gennaio, quando dovrebbe essere attuato un più ampio e radicale rimpasto di giunta. Indiscrezioni pubblicate quasi due settimane fa da Biancavilla Oggi e dal tg di Tele Video Adrano avevano riportato l’indicazione di Vincenzo Chisari quale possibile nuovo assessore, in rappresentanza di quel “gruppo misto” entrato in collisione con Glorioso e con l’intera coalizione e che per mesi ha ribadito di non essere in cerca di poltrone.

Quelle indiscrezioni non hanno avuto alcuna smentita, nonostante la disponibilità mostrata dalla nostra redazione a repliche e chiarimenti. D’altra parte, a Tva, era stato lo stesso Glorioso a tracciare tale scenario, descritto come risolutivo della crisi di maggioranza.

Negli ultimi giorni, tuttavia, le cose sarebbero cambiate. E quegli scenari, come è tipico della politica (o di una certa politica) potrebbero mutare nuovamente e riservare nuove sorprese.

I prossimi lavori d’aula saranno decisivi per capire in quale direzione andrà la politica biancavillese. Basterà a Glorioso avere fatto dimettere Rosanna Neri? Il gruppo misto voterà il bilancio di previsione? Chi sarà il prossimo assessore ad entrare in Giunta?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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3 Commenti

3 Commenti

  1. Angelo

    24 Settembre 2016 at 17:01

    Peccato che si e’ dimessamente. Con il suo cagnolino era una piacevole nota di colore al comune

  2. Carmelo

    21 Settembre 2016 at 22:23

    Ma tutto andava bene quando presidente del consiglio era il dott. Furnari, l’assessore era la sig.a Ventura e la nominata dal sig. Giuffrida si devono vergognare . Questa è’ la politica , vergognatevi non siete credibili ubbidite al vostro padrone andate via se avete ancora un po’ di dignità’

  3. maria

    21 Settembre 2016 at 18:47

    sopravvenuti impegni personali e lavorativi è stato solo un modo scaltro per non dire che l’hanno costretta a lasciare la poltrona al gruppo misto che altrimenti non avrebbe mai più votato a favore della maggioranza…le solite squallide logiche paesane e ridicoli ricatti che evidentemente spaventano chi continua a permettere tutto ciò…le comiche

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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