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Rifiuti, a luglio il cambio di rotta: la differenziata “vola” al 62,5%

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Sono segnali più che incoraggianti quelli che giungono dal fronte della raccolta differenziata. I dati in possesso del Comune di Biancavilla, parlano di un mese di luglio che si è attestato al 62,5% di differenziata, compiendo un sostanzioso ed inequivocabile balzo in avanti.

Un risultato che –viene sottolineato dall’Esecutivo biancavillese– premia gli sforzi compiuti dai cittadini biancavillesi e che traccia un solco importante nella scelta compiuta dall’amministrazione Bonanno nel volere alzare l’asticella di una battaglia di civiltà che non poteva più essere rinviata.

«Sono orgoglioso del risultato – spiega il primo cittadino, Antonio Bonanno – soprattutto se penso che siamo appena all’inizio. Un plauso va ai biancavillesi e a chi si sta spendendo alla causa».

La raccolta differenziata a Biancavilla prosegue su un binario che vuole essere di efficienza. La separazione tra i rifiuti –si specifica in una nota– avviene realmente: sfatato il falso mito che tutto finisca con l’essere mischiato.

«Nonostante il gap iniziale dei primi mesi, siamo riusciti a far crescere la percentuale – prosegue il sindaco -. Ora dobbiamo continuare a insistere per questa strada: soprattutto il giovedì, che è il giorno più critico, invito definitivamente a non esporre un indifferenziato che contenga anche materiali come carta, plastica, vetro o lattine. È uno sforzo che stiamo compiendo tutti: per vivere in una Biancavilla più pulita. E che, alla lunga, porterà anche ad un risparmio in bolletta».

Intanto, già nei prossimi giorni, verranno ulteriormente intensificati i controlli a carico dei furbetti che abbandonano i sacchi di immondizia lungo le strade della città. La battaglia è a tutto campo.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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