Cronaca
Picchiò la sorella al culmine di una lite: condannato a sei mesi di carcere
L’episodio di violenza si era verificato nel settembre 2014 vicino la chiesa dell’Annunziata
Condannato ad una pena di sei mesi di carcere e al pagamento delle spese processuali, oltre al risarcimento dei danni materiali e morali, da quantificarsi in sede civile. Un biancavillese è stato riconosciuto colpevole per lesioni personali nei confronti della sorella. La sentenza è del Tribunale di Catania ed è stata firmata dal giudice Domenico Massimo Sapienza.
I fatti –come aveva già raccontato Biancavilla Oggi– erano avvenuti in una viuzza vicina alla chiesa dell’Annunziata, nel settembre del 2014. In quella occasione erano intervenuti sia i carabinieri della stazione di Biancavilla sia gli operatori del 118 per prestare soccorso alla malcapitata.
La donna era stata di fatto picchiata e aggredita con violenza, al punto da essere stato necessario il trasporto all’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Qui, i medici avevano stabilito una prognosi in 20 giorni. Qualche settimana più tardi, la vittima si era affidata all’avv. Pilar Castiglia e presentato querela nella caserma dei carabinieri.
Alla base dell’episodio, l’ultimo di una serie, i rapporti conflittuali tra la donna ed il fratello dovuti a dissidi sull’assistenza dell’anziana madre. Ma pure questioni sulla successione ereditaria del padre deceduto.
Il procedimento penale scaturito dalla denuncia ha consentito di approfondire la dinamica dei fatti e a portare il giudice, in primo grado, alla sentenza di condanna.
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Cronaca
Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla
È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante
Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata
Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.
L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.
Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.
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