Cronaca
Torna da una serata con le amiche e trova la sua auto “cannibalizzata”
Amara sorpresa per una ragazza di Biancavilla: la sua Fiat 500X smontata e “depredata”
Esce con le amiche e, appena torna nel parcheggio, trova la sua auto “cannibalizzata”. Completamente distrutta. Smontata per farne pezzi di ricambio da rivendere nel mercato illegale.
È successo ad una ragazza di Biancavilla. Aveva lasciato il mezzo – una Fiat 500X – in un parcheggio di Gravina di Catania per passare il sabato sera con due amiche. Al loro ritorno l’amara sorpresa. I “predatori d’auto” hanno portato via il cofano, i quattro sportelli, i fari e gli stop, la radio e il navigatore, persino la ruota di scorta. Stessa sorte toccata anche ad un’altra auto parcheggiata a non molta distanza, rimasta senza ruote ed appoggiata su quattro blocchi.
Ad agire, una banda ben organizzata e specializzata in questo genere di attività illecita. Un fenomeno ben noto a Catania, quello della “cannibalizzazione” delle auto con un mercato nero di pezzi di ricambio. Diverse operazioni che hanno svelato anche il controllo di organizzazioni mafiose.
Alla ragazza di Biancavilla non è rimasto altro che chiamare un carroattrezzi per il trasporto dell’auto ridotta in carcassa, in attesa di presentare denuncia per quanto accaduto in un sabato sera da dimenticare.

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Cronaca
La droga e un “pizzino” a casa del figlio di un esponente del clan di Biancavilla
Arrestato dai carabinieri un 41enne, già indagato a piede libero nell’inchiesta “Ultimo atto”

Il suo nome figura già tra gli indagati a piede libero del blitz “Ultimo atto” (traffico di sostanze stupefacenti è il reato contestatogli) ed è figlio di uno degli esponenti storici del clan mafioso Toscano – Mazzaglia – Tomasello. Adesso, i carabinieri di Biancavilla lo hanno arrestato per detenzione di marijuana nella sua abitazione.
Il blitz è scattato nell’abitazione dell’uomo, un 41enne, con l’ausilio del Nucleo cinofili. È stato King, il cane antidroga, a fiutare la sostanza stupefacente, nascosta in una cassettiera, in cucina.
I militari, qui, hanno trovato una busta sottovuoto trasparente piuttosto capiente, contenente diverse decine di grammi di marijuana. Sulla parte alta della stessa cassettiera, invece, trovato un bicchiere di plastica, al cui interno erano presenti 135 euro in banconote di diverso taglio, oltre a diverse monete, ritenute provento di attività illecita.
La perquisizione ha consentito di notare pure, nel comodino della camera da letto, un “pizzino” con nomi e numeri, adesso al vaglio dei militari perché si suppone sia un resoconto dello spaccio. Un “promemoria” che costituisce il tassello conclusivo grazie al quale i militari hanno ricostruito l’attività illegale messa in piedi dal 41enne.
Per lui sono scattate le manette. La marijuana sequestrata verrà sottoposta ad analisi di laboratorio, in modo da capire il tasso di tetraidrocannabinolo contenuto.
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