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Bonanno assegna le deleghe agli assessori e nomina tre “esperti”

Giuseppina Furnari, Fabio Catania e Carmelo Milazzo affiancheranno il primo cittadino

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Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha provveduto ad assegnare gli ambiti amministrativi ai 5 assessori. A Martina Salvà, già nominata vicesindaco, sono andate le seguenti deleghe: Politiche Energetiche, Aree Interne, Politiche giovanili, Associazionismo e Oratori, Pari Opportunità, Transizione Digitale, Arredo Urbano, Politiche per la Famiglia.

Mario Amato si occuperà di Lavori Pubblici, Urbanistica e Protezione Civile. A Vincenzo Mignemi vanno: Rifiuti, Ecologia, Gal, Politiche Agricole, Servizi Sociali, Quartieri, Servizi Cimiteriali.

Vincenzo Randazzo si occuperà di Cultura e Beni culturali, Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica, Rapporti Consiglio comunale, Patrimonio, Educazione civica, Polizia Municipale, Viabilità, Personale, Attuazione Programma.

A Vincenzo Giardina le deleghe allo Sviluppo economico, Artigianato, Commercio, Tributi, Politiche del lavoro, Servizio idrico, Bilancio, Manutenzione, Verde pubblico, Randagismo, Sport, Edilizia sportiva.

Per sé, il primo cittadino ha riservato le competenze che riguardano i Grandi Eventi, Spettacolo e Turismo, S.I.N., Igiene e Sanità, Affari Generali, Contenzioso.

«Il ritardo nell’assegnazione delle deleghe – spiega Bonanno, ribadendo quanto già dichiarato a Biancavilla Oggi – è stata una scelta politica ben precisa affinché tutti gli assessori si occupassero di tutte le questioni nella fase iniziale. Devo dire che tutto ciò ha impresso una buona qualità al lavoro che ora, con le deleghe specifiche, non può che migliorare. Va sottolineato che già nella fase iniziale del secondo mandato, l’amministrazione ha fatto un ottimo lavoro approvando i bilanci e programmando una serie di interventi pubblici».

A supporto della propria attività amministrativa, il sindaco ha provveduto – inoltre – alla nomina di 3 esperti “a titolo gratuito”. La prof.ssa Giuseppina Furnari avrà funzioni di coordinamento delle Politiche scolastiche. Fabio Catania si occuperà dei rapporti dell’Amministrazione con le istituzioni pubbliche e private. Carmelo Milazzo curerà i rapporti con il clero, l’associazionismo religioso e le confraternite locali. Per quest’ultimo si tratta di una riconferma.

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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