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Assunti 4 vigili urbani a Biancavilla, adesso il concorso per altre 5 figure

Sono stati selezionati su 300 partecipanti: contratto firmato, prenderanno servizio dal 1° settembre

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Contratto di lavoro firmato, pronti ad entrare in servizio. I quattro nuovi vigili urbani, vincitori del concorso il cui iter si è concluso poco tempo fa, sono stati ricevuti dal sindaco Antonio Bonanno, dal presidente del Consiglio Comunale Luigi D’Asero e dall’assessore Vincenzo Randazzo. Hanno firmato il contratto di lavoro, che prevede il loro ingresso in servizio dal prossimo 1 settembre.

Si tratta di Alessandra Battiato, Emanuele Giuffrida, Alfio Laudani e Simona Longhitano. Hanno superato una selezione, che ha visto oltre 300 partecipanti.

«Quella dei vigili urbani è stata la prima prova della nuova stagione concorsuale aperta dalla mia amministrazione», dice Bonanno.

«Con un organico ridotto all’osso – prosegue il sindaco – era nostra precisa volontà partire proprio dai vigili urbani per garantire un maggiore controllo del territorio. Molti vigili hanno raggiunto l’età pensionabile nel corso degli anni, provocando così una riduzione drastica dell’organico».

«Assumere, fino a poco tempo fa, per il Comune era un verbo che non si riusciva a coniugare: prima di poterlo fare, infatti, abbiamo dovuto mettere i conti in ordine. Ora – annuncia Bonanno – andiamo spediti per garantire rinforzi a tutta la macchina comunale: sono già in corso le procedure che riguardano altri concorsi per due ingegneri, due assistenti sociali e un amministrativo».

Gli ultimi concorsi comunali a Biancavilla risalgono agli anni ’90. Poi, all’epoca dell’amministrazione Cantarella, la stabilizzazione di una trentina di ex lavoratori socialmente utili. Non un concorso né una selezione, ma un’assunzione stabile incondizionata.

L’amministrazione Bonanno aveva già proceduto ad assumere nell’ambito delle categorie protette. Adesso, l’assunzione di 4 agenti di polizia locale. Prossimo step, concorso per 5 posti per le figure di ingegneri, assistenti sociali e un amministrativo.

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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