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Cronaca

Una rissa per una battuta ironica non compresa: 15 denunciati a Biancavilla

Solo l’intervento dei carabinieri ha placato gli animi: un minorenne tra le persone identificate

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Nella zona della movida biancavillese, dinanzi ad una nota panineria, due compagini di cittadini italiani e albanesi si sono scontrate per una incomprensione linguistica. Due gruppi hanno iniziato a litigare. La causa? Una battuta di un biancavillese rivolta ad un albanese che, non avendo compreso l’ironia della frase, ha pensato ad un’offesa.

I due giovani hanno, quindi, cominciato a spintonarsi. Tutti gli altri sono intervenuti in difesa dei propri amici. Si è scatenato il panico, mentre sul luogo diverse famiglie con bambini stavano passeggiando.

I due gruppi, composti da 15 persone, di cui un minorenne, si sono affrontati con calci, pugni e lanci di sgabelli, posti all’esterno della panineria, a disposizione dei clienti. Solo l’intervento dei Carabinieri del Comando Stazione di Biancavilla, impegnati in servizio di pattugliamento, ha permesso di sedare la rissa e identificare i presenti.

Uno di loro ha dovuto fare ricorso alle cure del locale pronto soccorso per un trauma al ginocchio, con prognosi di 10 giorni.

L’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, acquisiti presso i locali dinanzi ai quali è avvenuto lo scontro, ha consentito ai carabinieri di appurare l’origine della rissa, individuandone i partecipanti.

Alcuni di questi erano già stati denunciati per lo stesso reato e sottoposti al provvedimento del Questore di divieto di accedere a luoghi pubblici, nello specifico, proprio alla stessa panineria. Tutti i protagonisti della rissa aggravata sono stati denunciati, compreso il ragazzo minorenne.

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Cronaca

Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne

L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito

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Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.

Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.

All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.

L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.

Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.

I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.

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