Cronaca
Condannato pure il secondo barelliere: 30 anni di carcere ad Agatino Scalisi
Il caso dell’ambulanza della morte: sentenza con rito abbreviato, dopo quella di Davide Garofalo
Agatino Scalisi condannato a 30 anni di carcere, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni nei confronti delle parti civili. È la sentenza di primo grado emessa dal giudice delle udienze preliminari Carla Aurora Valenti del Tribunale di Catania nei confronti di uno degli imputati del caso della “Ambulanza della morte”. La pena a 30 anni, con rito abbreviato, è la stessa avanzata dal pubblico ministero Andrea Bonomo.
Scalisi riconosciuto colpevole, dunque, dell’omicido che gli veniva attribuito dalla Procura, quello della ottantenne Maria Giardina, avvenuto nell’aprile del 2014. Accolte dal gup anche le richieste delle parti civili: Orazio Arena e i figli Giuseppe e Luca (titolari dell’omonima agenzia funebre), l’associazione antiracket e antiusura “Libera Impresa”, il Comune di Biancavilla, il Codacons, l’associazione Art. 32-97-Aima e l’Asp di Catania.
La sentenza dichiara Scalisi interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed applica nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni.
«Ricorreremo in appello – commenta l’avv. Antonino Tomaselli, legale di Scalisi – perché nel corso della discussione sono emerse molte contraddizioni. Aspettiamo intanto di conoscere le motivazioni di questa sentenza per capire il perimetro nel quale si è mosso il giudice».
Con rito ordinario già giudicato dalla Corte d’assise di Catania l’altro imputato, Davide Garofalo. Ritenuto coinvolto in tre omicidi (quelli di Salvatore Gagliano, Agatina Triscari e Salvatore Cadile), Garofalo risulta condannato all’ergastolo. Il legale ha presentato ricorso in appello.
Un orrore scoperto dalle Iene
Il caso della “Ambulanza della morte”, come ormai noto, si deve al programma Mediaset “Le Iene”. Diverse testimonianze hanno raccontato il “modus operandi” –coperto dai clan mafiosi di Adrano e Biancavilla– dei due imputati.
Scalisi e Garofalo, a bordo di un’ambulanza privata, avrebbero fatto morire con un’iniezione d’aria in vena, pazienti terminali, dimessi dall’ospedale, nel tragitto verso le loro abitazioni. In questo modo, si sarebbero accaparrati il sevizio funebre con il riconoscimento di 200-300 dall’agenzia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca
Camion carico di fichidindia finisce fuori strada: ferito un biancavillese
Incidente autonomo in territorio di Mineo, l’uomo trasportato in elisoccorso al “Cannizzaro”
La squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Palagonia è intervenuta per un incidente stradale autonomo, verificatosi sulla Ss 417, in territorio di Mineo.
L’incidente ha riguardato un camion che trasportava fichi d’india. Il conducente, un biancavillese, ha perso il controllo del mezzo pesante ed è uscito fuori strada, finendo la sua corsa nelle campagne circostanti.
I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza I luoghi e prestato soccorso al conducente che è stato trasportato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania con l’elicottero del Servizio 118. Presenti sul posto carabinieri e personale dell’Anas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi fa
Mafia a Biancavilla, Pippo “u pipi” e i suoi picciotti tutti rinviati a giudizio
-
Cronaca3 mesi fa
Per l’omicidio di Antonio Andolfi resta in carcere Salvatore Santangelo
-
Cronaca3 mesi fa
Omicidio a Biancavilla: la vittima è Antonio Andolfi di appena 20 anni
-
Cronaca3 mesi fa
Salvatore Santangelo accusato anche di tentato omicidio del secondo uomo