Connettiti con

Politica

Nello Musumeci prolunga ancora la chiusura delle scuole di Biancavilla

Parametri sforati: in programma nuovi screening per monitorare la diffusione dell’epidemia

Pubblicato

il

Una nuova ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, estende la chiusura delle scuole di Biancavilla dal 29 al 31 marzo. La precedente fissava il termine a sabato 27. La Regione ha accertato lo sforamento del parametro in relazione ai contagi e ha prolungato la chiusura.

Sono oltre 200 le persone positive all’infezione da coronavirus a Biancavilla e tra queste ci sono pure ragazzi di età inferiore ai 20 anni, a dimostrazione della capacità di diffusione del Covid. Già accertata la presenza di varianti del virus. Appare ancora più importante monitorare l’epidemia.

«Domani – sabato 27 – nell’area del Com terremo una giornata di screening –ricorda il sindaco Antonio Bonanno– per i cittadini residenti: dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Le prenotazioni via mail si sono concluse alle ore 14. Abbiamo ricevuto centinaia di richieste».

«Con il Commissario Covid Liberti –aggiunge ancora Bonanno– abbiamo deciso di fissare per i primi di aprile altri giorni di screening per consentire a una fascia ancora più ampia di popolazione di sottoporsi al test».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
1 Commento

1 Commento

  1. Turi

    27 Marzo 2021 at 15:18

    Era Prevedibile con le vacanze di Pasqua alle porte. Avrebbe potuto farlo prima i vece di perdere tempo e pensare a battersi contro Draghi per le riaperture. Invece non una parola ma sugli attenti davanti al capo in una unione di intenti politici.bravi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

Pubblicato

il

Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti