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Cronaca

Inchiesta antimafia “Città blindata”, Panebianco rimesso in carcere

Provvedimento del Tribunale di Catania eseguito dai carabinieri della Compagnia di Paternò

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Era stato messo agli arresti domiciliari per ragioni familiari. Ragioni che ora sono venute meno e per questo è stato riportato in carcere. Il provvedimento restrittivo, emesso dal Tribunale di Catania, è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò nei confronti di Vincenzo Salvatore Panebianco, 30enne di Biancavilla.

L’uomo è indagato, nell’ambito del fascicolo “Città blindata”, per associazione di tipo mafioso, detenzione illecita di armi e munizionamento clandestino, oltre a ricettazione aggravata in concorso. È ritenuto dagli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania appartenente agli ambienti mafiosi di Biancavilla.

Venuti meno i motivi legati alla sfera familiare che avevano convinto i giudici a concedergli gli arresti domiciliari, l’uomo, assolte le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Catania Bicocca.

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Cronaca

Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne

L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito

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Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.

Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.

All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.

L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.

Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.

I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.

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