“Le Iene” a Biancavilla: ecco il video con nuove rivelazioni sulla “Ambulanza della morte”
Lo avevamo anticipato: “Le Iene” sono tornate di nuovo a Biancavilla per nuovi spunti sul caso della “Ambulanza della morte”. Un testimone di giustizia ha raccontato altri, agghiaccianti particolari, che si aggiungono a quelli già rivelati nei servizi precedenti.
Questa volta, l’attenzione dell’inviata Roberta Rei è concentrata sul ruolo avuto dai carabinieri e su quello dei dirigenti dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Un racconto agghiacciante.
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Il caso era stato sollevato nel 2017 per il quale sono a processo gli adraniti Davide Garofalo (con rito ordinario) e Agatino Scalisi (con rito abbreviato). Entrambi sono accusati di omicidio per le morti di pazienti terminali, che serebbero stati uccisi in ambulanza, nel tragitto dall’ospedale a casa. Il tutto con il nulla osta dei clan mafiosi di Adrano e Biancavilla – questa l’accusa della Procura – per lucrare 200 o 300 euro a funerale.
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Cronaca
Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana
Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro
Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.
Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.
Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.
I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.
A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.
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MARIA
9 Novembre 2020 at 13:15
IN MERITO ALLE AMBILANZE DELLA MORTE, IL SINDACO BONANO AVREBBE DOVUTO DARE UN SEGNALE FORTE DI LEGALITA’ PRESENTANDOSI ALL’APPUNTAMENTO CON L’AMMIREVOLE TESTIMONE DI GIUSTIZIA. HA INVECE ACCAMPATO SCUSE INFANTILI.