Biancavilla siamo noi
Sos dal cortile “G. da Verrazzano” tra cumuli di rifiuti e ruderi pericolosi
Uno scenario di degrado (ma anche una situazione di potenziale pericolo), all’interno del cortile Giovanni da Verrazzano, traversa della più nota via Etnea, a Biancavilla.
Cumuli di rifiuti di ogni genere (non soltanto spazzatura, pure scarti di lavori edili o materiale plastico non differenziato) fanno pessima vista, periodicamente, in questo angolo del paese.
Effetto dell’inciviltà di qualcuno, irrispettoso delle regole. Il risultato è che gli operatori ecologici dell’impresa incaricata della raccolta dei rifiuti, pur passando regolarmente, non possono caricare sui propri mezzi tutto il materiale accumulato proprio perché non risulta differenziato.
Ma non è soltanto questo il problema che vivono le famiglie (una decina) che hanno le proprie abitazioni in questo cortile.
Esiste un immobile fatiscente, anzi un vero e proprio rudere, che rappresenta un potenziale pericolo perché diventato a tutti gli effetti una “pattumiera” ed attrattiva di gioco per i bambini.
Ecco perché c’è ci auspica tra gli abitanti della zona che da parte del Comune si intervenga in maniera definitiva per evitare che –dopo anni di indifferenza– questo scenario venga eliminato.
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Biancavilla siamo noi
Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo
Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»
Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.
Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.
È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.
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