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Commercianti e Movimento 5 Stelle: «Eventi e bancarelle in zona Casina»

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«Fare rinascere il centro storico di Biancavilla e promuovere iniziative di richiamo, soprattutto nel tratto di via Vittorio Emanuele che va da Villa delle Favare alla chiesa dell’Idria, che è la parte che da un decennio è stata trascurata dall’amministrazione comunale fino a fare morire quasi del tutto ogni attività di tipo commerciale».

È quanto chiede il Movimento 5 Stelle di Biancavilla, che ha promosso tra i commercianti di quel tratto del centro storico una petizione rivolta alla nuova amministrazione Bonanno.

La sottoscrizione ha raccolto una quarantina di adesione e l’istanza è stata già consegnata al Comune per mano degli stessi commercianti.

«In questo ultimo decennio, a causa dell’assenza scellerata di politiche comunali delle due Giunte Glorioso è stato trascurato il nostro bellissimo centro storico, abbiamo notato un lento e costante spopolamento e successivo degrado», denunciano gli attivisti 5 Stelle.

Il movimento, già da tempo è al lavoro al fianco dei commercianti locali per cercare di valorizzare il centro storico. Avendo più volte incontrato chi nel territorio lavora, si fa promotore di una iniziativa facile da realizzare e a costo zero. L’intento e quello di non trascurare, durante le prossime festività patronali, la parte di via Vittorio Emanuele, realizzando nella stessa piccoli eventi, magari valorizzando il giardino comunale, spettacoli musicali, proiezioni o il semplice posizionamento di alcune bancarelle, anche in questa parte della città, in modo da aiutare e promuovere le attività di quella zona.

La questione approderà anche in Consiglio Comunale su intervento dell’esponente 5 Stelle, Dino Asero, con l’intento di impegnare l’amministrazione comunale nella direzione indicata dai commercianti e dal movimento.

«Si tratta di un’iniziativa di notevole interesse perché –spiega Asero– mira a riportare il cosiddetto quartiere “Casina” a quelli che erano i fasti di un tempo, quando quella parte del paese era al centro della vitalità cittadina, pur tenendo conto che negli ultimi anni altre zone (dall’Annunziata al viale dei Fiori) hanno visto il moltiplicarsi di attività. Questo non toglie il dovere del Comune di pensare ad eventi di richiamo e di promozione per la zona Casina, dove resistono, nonostante la crisi, ancora esercizi commerciali».

Sul caso interviene pure Marco Vinicio Mastrocola, già candidato sindaco del M5S, che ha affiancato e supportato in questa fase i commercianti, così come li aveva incontrati in campagna elettorale: «Ciò permetterebbe non solo di ridare visibilità e respiro economico a quella zona, ma anche di evitare i numerosi disagi che in passato si sono verificati collocando le stesse bancherelle nel Viale dei Fiori (il cui sviluppo non è certo legato ad iniziative del genere). Convinti che una rinascita culturale e sociale non possa prescindere da un risveglio economico del paese, ci faremo portavoce e sostenitori di ogni iniziativa vada in questa direzione. Ci auguriamo che la nuova Amministrazione non sia sorda alle esigenze ed alle giuste richieste dei suoi cittadini».

Nell’ottobre del 2015, i commercianti (definitisi di “serie B”) si erano fatti sentire con una presa di posizione forte con le stesse ragioni: «Siamo abbandonati da anni dall’amministrazione comunale, mai coinvolti in eventi, tanti di noi hanno chiuso ma c’è chi ancora resiste». E all’epoca a farsi carichi del grido d’allarme era stata Forza Italia. Da parte dell’amministrazione Glorioso non c’era stata alcuna risposta. Ed ora il nuovo Sos dei commercianti lanciato assieme al Movimento 5 Stelle.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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