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Vertenza rifiuti, il Pd: «Intollerabile mascherata di tutela di privilegi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Il Circolo Comunale del Partito Democratico di Biancavilla interviene, tramite il segretario Giuseppe Milazzo, sulla vertenza rifiuti e sui disagi relativi alla raccolta dei rifiuti, dopo due giornate di assemblea da parte degli operatori ecologici della Dusty.

Secondo Milazzo bisogna, innanzitutto, chiarire «agli attori della vicenda (Ditta, Sindacati e lavoratori su tutti) in ordine al numero degli addetti “effettivi” operanti sul cantiere di Biancavilla. Non è tollerabile, infatti, nessuna forma mascherata di tutela di privilegi, se vi sono stati, nei confronti di quanti hanno percepito retribuzioni a scapito dei veri lavoratori e della intera Città; conseguentemente, nei confronti dei lavoratori “effettivi” esprimiamo pieno sostegno e solidarietà, nonché disponibilità, vicinanza e supporto di fronte a qualsiasi azione volta a tutelare il loro posto di lavoro».

Allo stesso tempo, prosegue la nota del Pd, va sottolineata «l’importante ricaduta dell’applicazione del nuovo piano di raccolta dei rifiuti predisposto dall’Amministrazione Glorioso, finalizzato ad abbassare i costi del servizio in bolletta con un risparmio quantificato in circa 1 milione e 200 mila euro all’anno. In effetti va precisato che l’abbassamento dei costi del servizio non significa “sacrificare” posti di lavoro, piuttosto consentire all’Ente di ridurre le bollette emesse nei confronti dei cittadini, con la conseguente maggiore capacità degli stessi di pagare il servizio e quindi gli stessi operatori».

Il partito si dice «al fianco del sindaco Glorioso in ogni azione che riterrà più opportuna per la tutela degli interessi e dei diritti della Città, ricordando che Biancavilla non può “subire” la questione rifiuti come problematica prevalente e assorbente rispetto a tutte le altre criticità».

Infine la nota di Milazzo fa un appello ai lavoratori «affinché non facciano ricadere sulla città e sui cittadini, in termini di disservizi, le loro proteste, facendo si che ogni rivendicazione venga trattata e risolta nelle sedi competenti e non per le strade della città, ormai piene di rifiuti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Placido Tomasello

    23 Gennaio 2015 at 23:35

    Avv. Milazzo questa difesa d’ufficio a Glorioso è penosa e demagogica. Prendetevi le responsabilità. Parlate come se voi foste alieni. Le ricordo che il suo sindaco amministra dal 2008 e non può dire di non sapere niente sulla gestione rifiuti e sulle assunzioni. Vi siete svegliati ora?

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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