Cronaca
Un altro schianto con lo scooter: sangue e morte in viale dei Fiori




Carabinieri e vigili urbani effettuano i rilievi sul luogo dell’incidente (foto Tva Adrano)
di Vittorio Fiorenza
Sangue e morte macchiano ancora una volta l’asfalto di viale dei Fiori. Un’altra vita spezzata. A morire in un incidente con il suo scooter è stato l’adranita Francesco Taormina, che avrebbe compiuto 27 anni il 30 giugno. Nessuna possibilità di salvarlo: i soccorritori del 118 hanno solo constatato la morte.
Secondo carabinieri e vigili urbani, Taormina, a bordo della sua Honda SH 300, stava procedendo in direzione Adrano, quando l’auto che gli stava davanti, una Fiat Punto, guidata da un 52enne di Biancavilla, ha accennato di svoltare a sinistra per entrare in una cooperativa agricola.


Francesco Taormina, neanche 27 anni (foto Facebook/Adrano Dreamers)
Forse il veicolo ha acceso la freccia all’improvviso, forse lo ha fatto nel momento in cui il giovane cominciava un sorpasso, forse lo scooter era a velocità sostenuta. Dettagli da chiarire, dettagli da verificare.
Fatto sta che la Honda è andata a finire violentemente su un muretto, provocando gravi e fatali ferite al giovane, che sarebbe morto sul colpo. A quanto pare non indossava il casco, pur avendolo con sé.
La salma si trova ora all’obitorio dell’ospedale “Garibaldi” di Catania per gli accertamenti che vorrà fare il medico legale Giuseppe Ragazzi, su disposizione del pm Alessia Minicò, chiamata a coordinare le indagini per accertare eventuali responsabilità sull’ennesima vittima sul manto stradale, fin troppo insanguinato, di viale dei Fiori.
«Viale della morte»
Già, il nome di Francesco Taormina è soltanto l’ultima di una serie di vittime su questa arteria che da Biancavilla porta ad Adrano, trafficata ogni giorno da migliaia di veicoli. Lo scorso 4 maggio, a poche centinaia di metri di distanza dall’incidente di questa mattina, è morto il biancavillese Alessandro Calvagno di 42 anni. Nel 2007, stessa sorte per un 23enne di Adrano, Alessandro Salamone.
E non si contano più, ormai, gli incidenti non mortali che hanno coinvolto soprattutto giovanissimi. Gli abitanti, inascoltati, segnalano da anni, in particolar modo nel periodo estivo, corse notturne tra moto, auto e pesino cavalli.
«Il viale dei Fiori –interviene il presidente della “Onlus Protezione Civile Biancavilla”, Giuseppe Scandurra– rischia di trasformarsi nel “viale della morte”. Presenti sul luogo dell’ennesimo incidente, abbiamo potuto costatare inermi la fine della vita di una persona. Auspichiamo che l’ente gestore della strada in questione (cioè il Comune, ndc) si decida ad adempiere ai propri doveri, mettendo in atto ogni opera adeguata a garantire i margini minimi di sicurezza, a tutela del diritto assoluto costituito dalla vita umana».
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata


La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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