In città
Pasquale Pacifico agli studenti: «Niente eroismo, ma piccoli gesti di coraggio»

di Vittorio Fiorenza
C’è chi pone l’interrogativo diretto che svela l’impellenza di vedere risultati immediati e tangibili: «Cosa state facendo, al di là della presenza dei carabinieri sul territorio, dopo i due omicidi?», in riferimento agli agguati di Agatino Bivona e Nicola Gioco. C’è chi fa trasparire un velo di pessimismo, seppure misto ad un diffuso luogo comune: «Ma a che serve denunciare, se poi i delinquenti ce li ritroviamo fuori dal carcere dopo due mesi?». E poi, c’è chi cerca una via da seguire: «Cosa possiamo fare noi per vincere la paura ed evitare rischi?».
I quasi 100 studenti delle scuole superiori di Biancavilla, che sono intervenuti al teatro “La Fenice” per l’incontro sulla legalità promosso dall’associazione “Libera Impresa” di Belpasso e dal Comune di Biancavilla, attendono risposte chiare.

Il magistrato della Dda di Catania, Pasquale Pacifico
Pasquale Pacifico, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, prova a darne qualcuna: «Nessuno vi chiede di essere eroi, ma bisogna avere la consapevolezza che la mafia si sconfigge con i piccoli gesti di coraggio quotidiano. Il coraggio di fare dei sacrifici, che è una “malattia” contagiosa perché si estende facilmente e voi potete e dovete contribuire a diffondere».
Agli studenti, non a caso, è stata portata una lettera di un imprenditore vessato dagli strozzini, poi affidatosi alla magistratura.
«Abbiamo dimostrato -ha sottolineato Rosario Cunsolo, presidente di “Libera Impresa”- che denunciando si reprime l’organizzazione mafiosa e che il territorio ne trae beneficio in termini di sviluppo economico e di convivenza civile».
Ecco perché, come fatto a Biancavilla, l’associazione promuove il progetto “Ora di legalità”, con la presenza delle forze dell’ordine (rappresentati ieri dal tenente Martino Della Corte della compagnia dei carabinieri e dal maresciallo Giuseppe D’Urso della Guardia di Finanza di Paternò).
Un progetto a cui ha aderito l’amministrazione comunale. «La mafia si alimenta di paura e omertà –ha ricordato il sindaco Giuseppe Glorioso– due atteggiamenti che vanno combattuti, rispettando le regole per stare dalla parte della legalità».
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In città
Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.
Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.
L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.
Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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