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Il Pci a tutela della Valle del Simeto: «No alla devastazione delle trivelle»

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«Le trivelle che stanno devastando, alla ricerca di idrocarburi, un ampio territorio tra i comuni di Biancavilla, Adrano e Centuripe sono una grave minaccia all’ambiente, alla salute dei cittadini ed alla prospettiva di uno sviluppo giusto e sostenibile».

Lo affermano Luca Cangemi della segreteria nazionale del Pci e il segretario regionale, Antonio Bertuccelli, in riferimento alle manovre e agli interessi per la ricerca di idrocarburi nel nostro territorio, di cui Biancavilla Oggi aveva dato conto nei mesi scorsi e, comunque, le notizie di stampa al riguardo risalgono al 2009 con l’indicazione di Biancavilla come comune “centrale” di una vasta area in cui effettuare ricerche nel sottosuolo.

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«Le trivellazioni sono parte di una economia di saccheggio che arricchisce pochi speculatori, non ha ricadute significative in termini di occupazione e ha enormi costi ambientali e sociali, come tante volte abbiamo visto. La Valle del Simeto invece di essere laboratorio di una crescita economico e sociale che valorizza le risorse del territorio, come era nei progetti e nelle speranze, rischia la devastazione. Tanto più è assurdo tutto ciò se si considera come, sul piano energetico la Sicilia avrebbe tutto l’interesse a puntare sulle energie rinnovabili (cosa che, paradossalmente, stanno facendo i paesi del Nord Europa) invece di affidarsi ad una ridicola corsa al petrolio».

I due esponenti politici vogliono essere chiari: «A queste scelte devastanti non ci arrendiamo. Il Pci lavorerà per informare i cittadini di questa grave situazione e per far crescere una forte mobilitazione unitaria con l’obiettivo di strappare il futuro dalle mani degli speculatori e di affermare un nuovo modello di sviluppo».

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1 Commento

1 Commento

  1. Alba

    20 Novembre 2017 at 12:57

    Caro PCI….ma fino ad esso…dove siete stati??? A cercar qualche poltrona??? In zona Mandarano tra Biancavilla ed Adrano…vi è un cantiere e una trivella dove qualche comune gli abbia dato l’ok…dove???

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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