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L'Intervento

Sp 156 di nuovo tra i rifiuti per inciviltà e incapacità amministrative

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L’INTERVENTO. Ci scrive l’esponente di opposizione sulla questione delle discariche abusive disseminate lungo la Sp 156. Più volte al centro di denunce pubbliche, il degrado ambientale su questa arteria rimane irrisolto.

 

di DANIELE SAPIA

Capogruppo Forza Italia al Consiglio Comunale

Vorrei ricordare la mia segnalazione tramite lettera al sindaco di Biancavilla e al commissario straordinario della Provincia di Catania. datata 02/01/2014 sul grave problema di sanità pubblica creato dalla presenza di “discariche abusive”, con ingenti quantità di rifiuti di diversa natura quali  urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, abbandonati lungo la Sp 156dir, una strada provinciale inserita nel territorio di Biancavilla, che costituisce uno dei punti di accesso alla città ed una delle arterie di collegamento tra i comuni di Adrano e Biancavilla;

LEGGI L’ARTICOLO

►Tappeto di rifiuti con vista sul Simeto: ecco la “strada delle vergogna”

In seguito alla successiva rimozione, tuttavia, a distanza di pochi giorni è iniziato di nuovo il  problema con il continuo abbandono di rifiuti da parte della gente “incivile”, a dimostrazione  dell’incapacità degli Enti Pubblici di risolvere il problema.

►GUARDA LE FOTO

Un nuovo tappeto di rifiuti lungo la “strada della vergogna”

Quello che mi fa più male è l’indifferenza dell’Amministrazione e dei cittadini impegnati in  questo periodo in accese discussioni sui 345.000 euro destinati dalla giunta comunale per la costruzione di una nuova chiesa al “Santissimo Salvatore”.

Sarebbe opportuno che si aprisse un dibattito tra cittadini ed Amministrazione sulle modalità di applicazione della legge appena approvata sui “Reati Ambientali”, Disegno di legge, 19/05/2015 n° 1345, che introduce  un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l’ambiente, all’interno del quale vengono previsti i nuovi delitti di inquinamento e disastro ambientale.

Il delitto di disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni.

L’Amministrazione deve attivarsi invitando le forze dell’ordine a perseguire un reato previsto dalla legge.

Una delle tante immagini dello scempio ambientale sulla Sp 156

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Intervento

«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

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Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

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