Connettiti con

Chiesa

Quella camicia intrisa di sangue: a Biancavilla la reliquia di Livatino

Il reperto affidato dalla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta alla diocesi di Agrigento

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

È giunta a Biancavilla, nell’ambito delle celebrazioni estive per la Madonna dell’Elemosina, la reliquia del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla Stidda nel 1990 ad Agrigento. Una camicia azzurra – quella che indossava in quel tragico momento – intrisa del suo sangue e diventata color porpora. Il reperto è stato affidato dalla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta alla diocesi di Agrigento, dopo essere stato usato nei processi.

Due giorni con momenti di raccoglimento e riflessioni, a Biancavilla. La reliquia è stata accolta al “Piccolo seminario” di via San Placido per essere poi portata in processione in Chiesa Madre. Tappa anche al Monastero delle clarisse “Santa Chiara”, dove si è tenuto un momento di preghiera.

È stato don Gero Manganello, direttore del Centro per l’evangelizzazione dell’Arcidiocesi di Agrigento, a presentare in basilica la figura del giudice, vittima della mafia.

Rosario Livatino si occupò, come sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, di indagini su fatti di criminalità mafiosa e di tangenti e corruzione. Nel 2011 fu avviato il processo diocesano di beatificazione, chiusosi nel 2018 con l’invio a Roma della relativa documentazione. Nel 2020 Papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto riguardante il martirio, aprendo la strada alla sua beatificazione, con celebrazione avvenuta nel 2021 nella Cattedrale di Agrigento. Livatino è il primo magistrato beato nella storia della Chiesa cattolica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa

Video-lettera al sindaco dall’oratorio Don Bosco: «Ti affidiamo i nostri sogni»

Amore e speranza per la città, Bonanno: «Il mio impegno perché ognuno sia orgolgioso di Biancavilla»

Pubblicato

il

«Caro sindaco, chi ti scrive siamo noi, i piccoli della parrocchia Annunziata…». Una video-lettera indirizzata al primo cittadino di Biancavilla, Antonio Bonanno, al termine delle attività dell’oratorio inclusivo “Tu X Tutti”. L’hanno scritta i ragazzini dell’oratorio “Don Bosco” dopo tre settimane di incontri (aperti anche ai diversamente abili), laboratori nei quartieri, gite in montagna e al mare. Tutte le attività hanno ruotato attorno al tema centrale del “prendersi cura degli altri”.

E proprio queste riflessioni hanno portato i giovanissimi dell’oratorio a scrivere al sindaco per «raccontare la loro esperienza per le strade» di Biancavilla: «Tu Biancavilla la conosci bene, si sa, o non saresti Sindaco, ma possiamo dirti che per noi è stata una vera scoperta, anzi una riscoperta».

«Avere cura di ciò che ci sta attorno non è solo rispettare il creato e quanto ci è stato donato da Dio ma è anche conoscere questo splendido regalo e soprattutto imparare ad amarlo e a custodirlo», sottolineano i piccoli dell’oratorio.

E proseguono: «Biancavilla è una realtà che cresce come facciamo noi, con noi, ed è per questo che ci siamo finti degli esperti architetti e con l’aiuto di animatori ed educatori abbiamo immaginato un belvedere nuovo come simbolo della nostra città del futuro, pulita e a portata di tutti».

Lo sguardo al futuro

Da qui, lo sguardo rivolto al futuro: «Vogliamo una Biancavilla organizzata, ma soprattutto valorizzata, perché in fondo non possiamo solo essere influencer criticoni e senza sogni. Forse tra noi, piccoli cittadini che crescono, ci sono già dei futuri medici, avvocati e, perché no, prossimi sindaci e assessori. Non vogliamo crescere in un mondo che non ci appartiene ma, al contrario, vogliamo appartenere a questo mondo, ed è per questo che ci rivogliamo a te, caro Sindaco: per affidarti i nostri sogni, le nostre speranze e soprattutto i nostri progetti».

Già, la speranza dei piccoli cittadini di Biancavilla: «Abbiamo in mente una Biancavilla speciale, accogliente e bella, così come l’hanno trovata i nostri antenati quando l’hanno fondata. Se l’hanno chiamata Callìcari, “bella contrada”, ci sarà un motivo. Ecco, caro Sindaco, siamo ai saluti. Visto che tu hai le chiavi della nostra città e hai tante responsabilità nei nostri confronti vogliamo proporti un accordo: tu ci prometti che ti prenderai cura dei nostri alberi, delle nostre panchine, delle nostre strade, ma anche dei nostri anziani e delle nostre mamme, e noi faremo in modo che nella Biancavilla che erediteranno i tuoi figli ci sarà sempre un posto per chi vorrà renderla sostenibile e sicura, diventando proprio noi i suoi angeli custodi. Abbi cura di tutti noi! Con affetto, i tuoi piccoli grandi concittadini».

Bonanno: «Darò il mio impegno massimo»

L’appello dei piccoli dell’oratorio è stato subito accolto dal sindaco Antonio Bonanno, che ha definito la testimonianza “bellissima” e si è emozionato, apprezzando la loro «autentica volontà di essere cittadini attivi di Biancavilla, sempre propositivi e mai brontoloni».

E ha garantito: «Accetto con gioia di rinnovare, come mi chiedete, il mio impegno per la cura di strade, piazze e alberi e per i nostri anziani, le nostre mamme e i nostri piccoli. Darò il mio massimo, ragazzi cari, affinché ciascuno di voi possa essere orgoglioso di vivere in questa città. Grazie, ragazzi. Contate sempre su di me».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

I più letti

Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.