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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda: «Quella volta che mi chiamò Silvio Berlusconi»

La morte del Cavaliere. Il primo cittadino di Biancavilla: «Se ne va uno statista e un grande leader»

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«Se ne va uno statista, con lui l’Italia è stata al centro della scena internazionale. Fautore del bipolarismo, la destra deve tanto a lui. Lo ricorderemo come un grande leader, un grande imprenditore e un grande uomo di sport».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, rende omaggio a Silvio Berlusconi, scomparso all’età di 86 anni, trenta dei quali passati in politica.

Il primo cittadino ricorda pure quando il Cavaliere, qualche settimana dopo la sua elezione a sindaco nel 2018, lo chiamò per congratularsi.

«Mi trovavo a Catania, in un negozio di ottica per acquistare degli occhiali da vista. Ero intento – racconta Bonanno a Biancavilla Oggi – a scegliere tra i vari modelli, quando mia moglie, che aveva il mio telefono e che aveva risposto ad una chiamata, viene da me di corsa. E mi dice: “È Berlusconi!!!”. Si può immaginare la faccia della commessa, che non sapeva chi fossi io. Pensai: sarà uno scherzo. E invece era proprio lui. Era Silvio Berlusconi. Era stato Gianfranco Micciché a dargli il mio numero. Mi chiamò per congratularsi».

Non una telefonata sbrigativa e di poche parole. Berlusconi si soffermò con il giovane amministratore appena insediatosi al palazzo comunale di Biancavilla.

«Chiese di me e della mia persona e poi – ricorda ancora Bonanno – mi diede una serie di suggerimenti e consigli. Mi disse di intervenire sul decoro urbano, di mettere dei fiori e di dare subito l’impronta del cambiamento. Mi raccomandò ancora di prestare molta attenzione agli anziani. Mi lasciò, assicurando che lui sarebbe stato sempre disponibile a dare suggerimenti. Una telefonata di cui conservo un bel ricordo».

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Istituzioni

Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi

L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

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Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.

Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.

Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.

Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.

Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.

«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.

Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».

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Politica

Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa

I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

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QUESITISINO
Licenziamenti illegittimi94,58% 5,42%
Lavoratori piccole imprese94,05%  5,95%
Lavoro precario94,08% 5,92% 
Sicurezza sul lavoro91,12% 8,88%
Cittadinanza italiana65,68%32,32% 

Fonte: Comune di Biancavilla

Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.

Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.

I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.

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