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Tutti i voti delle 9 liste e dei 144 candidati al Consiglio Comunale

A Vincenzo Mignemi va la coppa di “mister preferenze”, exploit di Vincenzo Amato

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Il candidato all’assemblea cittadina più votato in assoluto è Vincenzo Mignemi della lista “Prima l’Italia”. Assessore uscente, già consigliere comunale, Mignemi ha avuto 829 voti, che gli consentono di alzare la coppa di “mister preferenze”. Per appena due schede non la conquista Vincenzo Amato (anche lui consigliere ed assessore in questi 5 anni) della lista “Biancavilla che lavora”, che ottiene 827 preferenze. Sono 25 in più rispetto al risultato di Martina Salvà, nel 2018 la più votata dell’assemblea cittadina, di cui è stata presidente.

Al di sopra dei 500 voti, da segnalare poi l’exploit di Maria Silvana Laudani (Prima l’Italia), che fa il suo esordio in Consiglio Comunale con 679 preferenze, e il boom di Vincenzo Giardina (Biancavilla mi piace) e Salvo Pulvirenti (Biancavilla in azione).

Quanto ai voti di lista, primo posto per “Biancavilla che lavora” (1882 preferenze). A seguire, Fratelli d’Italia (1766), “Prima l’Italia (1684), “Energie per Biancavilla” (1466), “Biancavilla mi piace” (1433), “Biancavilla in azione” (1397). Poi il Movimento per l’Autonomia (1217 voti) e, sotto le aspettative, “Noi per Biancavilla” (1032 preferenze). La lista che raggruppa il Partito Democratico e il movimento “Biancavilla che vogliamo” non va oltre i 1541 voti.

Coalizione di Antonio Bonanno

FRATELLI D’ITALIA. Dino Caporlingua 378, Fabio Diolosà 354, Stefania Bisicchia 307, Maria Grassia 201, Salvatore Bonaccorsi 154, Giovanni Zammataro 133, Vincenzo Furnari 130, Luigi Tirendi 125, Vanessa Portale 119, Placido Lavenia 108, Giovanni D’Agati 81, Stefano Castro 78, Veronica Vanessa Ventura 75, Marisa Merlo 56, Donatella Randazzo 54, Valentina Petralia 34.

BIANCAVILLA CHE LAVORA. Vincenzo Amato 827, Martina Salvà 802, Rosanna Bonanno 369, Alessandro Leocata 321, Carmen Minissale 308, Martina Pappalardo 114, Enrico Fiorino 108, Alessandro Cavallaro 97, Giuseppe Cantarella 77, Gianpaolo Terranova 68, Giuseppe Maglia 66, Antonella Longo 50, Miariachiara Paratore 44, Antonella Sapienza 38, Giuseppe Monteleone 24, Roberto Besnik Doja 21.

BIANCAVILLA IN AZIONE. Salvatore Pulvirenti 528, Francesco Battiato 285, Graziella Muffari 280, Alfina D’Oca 220, Filippo Scandura 159, Vittoria Giuffrida 121, Ionella Cantarella 118, Rosario Grasso 104, Isabella Cantone 88, Rosita Zammataro 85, Giuseppe Motta 77, Silvana Puleo 45, Simone Tomaselli 14, Elisabetta Lanzafame 8, Federica De Lima 5, Gabriele Spina 0.

BIANCAVILLA MI PIACE. Vincenzo Giardina 575, Giorgia Pennisi 281, Emanuela Messina 178, Mariagrazia Laudani 162, Giovanni Camiola 157, Antonio Lavenia 127, Piero Pastanella 126, Maria Letizia Lo Giudice 98, Vincenzo Ingrassia 79, Laura Milazzo 75, Mirella Sturiale 72, Anna Ingiulla 67, Claudio Randazzo 37, Luca Galvagno 31, Cinzia Fallica 28, Anna Pistorio 12.

ENERGIE PER BIANCAVILLA. Marco Cantarella 499, Martina Paternò 276, Gianluca Leo 235, Valentina Russo 195, Salvatore Scalisi 165, Antonio Bonanno 163, Simone Pinnale 162, Jennifer Amato 106, Salvatore Di Marzo 73, Chiara Distefano 70, Alessia Strano 69, Alfio Petralia 34, Alessia Giordano 32, Graziana Verzì 25, Desiree Giangreco 23, Antonio Furnari 18.

MOVIMENTO PER L’AUTONOMIA. Luigi D’Asero 382, Giuseppe Stissi 367, Rosy Rubino 228, Francesco Privitera 188, Irene Nicolosi 111, Francesca Grigorio 106, Patrizia Galvagno 87, Chiara Furnari 61, Santi Pellegrino 58, Ylenia Petralia 41, Arianna Bua 31, Salvatore Neri 29, Angelo De Masi 26, Simona Castiglione 25, Marco Fichera 4, Amelia Scarvaglieri 4.

NOI PER BIANCAVILLA. Fabrizio Portale 330, Dino Furnari 309, Agatino Neri 254, Deborah Petralia 204, Maria Pulvirenti 116, Carmelo Bonanno 44, Nino Finocchiaro 42, Jennifer Greco 33, Federica Pappalardo 31, Annalisa Nicolosi 24, Elena Cernea 21, Mela Camiola 16, Letizia Fisichella 10, Leontina Vlase 6, Antonino Pappalardo 3, Agatino Diolosà 1.

PRIMA L’ITALIA. Vincenzo Mignemi 829, Maria Silvana Laudani 679, Giuseppe Santangelo 354, Clara Floresta 261, Giorgia Lanza 223, Alfredo La Delfa 222, Luca D’Orto 155, Elena Crispi 49, Nino Neri 40, Rosaria Cancelliere 35, Sara Branchina 32, Alessandra Sblandano 20, Marilena Aricò 19, Valentina Crispi 17, Sofia Ricceri 8, Concetta Aversa 7.

Coalizione di Andrea Ingiulla

PD – BIANCAVILLA CHE VOGLIAMO. Melissa Pappalardo 334, Alfio Distefano 331, Alfio Stissi 323, Giuseppe Sant’Elena 262, Maria Bisicchia 154, Vincenzo Cantarella 153, Pina Maglia 138, Melania Ardizzone 120, Ornella Spalletta 120, Giuseppe Petralia 118, Vincenzo Vinciguerra 49, Rebecca Ferrara 29, Salvatore Gregorio 21, Giuseppe La Cava 21, Agatella Verzì 16, Sara Nicolosi 4.

FONTE DEI DATI: Comune di Biancavilla / 20 Sezioni su 20

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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