Cronaca
Tenta di disfarsi della droga nel wc, trovata l’agenda con i nomi dei clienti
Blitz dei carabinieri in un’abitazione, che ha portato al sequestro di cocaina e marijuana ad un 55enne


Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per furto aggravato. Denunciato un 55enne dai carabinieri di Biancavilla e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”.
I militari biancavillesi avevano appreso che l’uomo fosse “specializzato” nella vendita di droga (cocaina in particolare). Si sono così presentati nella sua abitazione.
All’apertura della porta d’ingresso da parte della figlia, i carabinieri si sono diretti immediatamente verso il bagno. È qui che hanno bloccato l’uomo che stava disfacendosi nel water di quantitativi di sostanze stupefacenti.
Sospetti che hanno trovato riscontro perché, proprio all’interno del wc, hanno rinvenuto un piccolo involucro di plastica con 3 grammi di cocaina. Su un mobile del bagno, due bilancini di precisione.
L’estensione della perquisizione al resto dell’abitazione ha consentito di rinvenire di 285 euro in contante, una dose di marijuana già confezionata, un’agenda con annotazione i movimenti di quantitativi di droga con i rnomi degli acquirenti, un barattolo di vetro contenente una sostanza polverulenta solitamente utilizzata per il “taglio” della cocaina.
L’abitazione era dotata di un sistema di videosorveglianza con il quale l’uomo avrebbe notato in diretta l’arrivo dei militari, riuscendo così probabilmente a buttare la droga nello scarico del gabinetto.
Il 55enne, inoltre, aveva anche collegato l’impianto della sua abitazione alla rete elettrica pubblica, come effettivamente accertato dai tecnici intervenuti su richiesta dei Carabinieri.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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