In città
Pranzo di “San Giuseppe” per gli ospiti del “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla
Momento di condivisione all’insegna delle tradizione nella Comunità Terapeutica Assistita
Tra religiosità, memoria e folclore, nella Comunità Terapeutica Assistita Cenacolo Cristo Re di Biancavilla è stato festeggiato San Giuseppe.
Visti i divieti di uscite degli utenti dalla struttura che ogni anno caratterizzava questo giorno con le visite nei circoli ricreativi e nei luoghi di culto che onoravano il Santo Patriarca, all’interno della Comunità è stato organizzato un momento con la rievocazione della vita e delle virtù del Santo e la condivisione di un pasto che riprende la tradizione popolare.
In preparazione della festa, gli utenti sono stati impegnati in particolari laboratori terapeutico-riabilitativi, per preparare delle riflessioni e ricordare anche episodi della loro infanzia collegati alla festività. Il tutto è stato inserito in un corto cinematografico che compendia questo loro lavoro. Lavoro che si inserisce in una programmazione complessiva di crescita e di mantenimento delle loro capacità cognitive ed espressive.
Dopo la visione del video, un gesto significativo ha caratterizzato l’evento: la benedizione da parte del presidente dell’Opera, padre Pino Salerno, del pane e del riso con i ceci e il finocchietto selvatico. Un piatto servito dopo a pranzo agli ospiti della struttura, assieme alle zeppole col miele, tipico dolce della ricorrenza.
Alla riuscita della iniziativa ha contribuito in modo determinante il responsabile amministrativo Vincenzo Conti, coadiuvato dal personale dell’Istituto.
L’evento è stato piacevolmente condiviso con la presenza del direttore generale Giosuè Greco, del direttore sanitario, Gaetano Interlandi con l’equipe e del personale medico e sociale del Dipartimento di Salute Mentale di Adrano, Grazia Sinatra e Annetta Manitta.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi
Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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