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«Mia mamma morta di Covid, tuteliamo gli anziani da questo virus terribile»

La testimonianza: «Tutto è degenerato rapidamente, poi la corsa all’ospedale, dove ho notato tanta umanità»

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© Foto Biancavilla Oggi

Ci sono i numeri: sei decessi finora accertati a Biancavilla. E poi, dietro alle fredde statistiche, ci sono le storie. Di vita e di morte. Di sofferenza e di umanità. Come quella di Vincenza Battiato, quinta vittima biancavillese in ordine di tempo provocata dall’epidemia Covid. Una signora di 83 anni, circondata dall’affetto dei figli e dei nipoti, che viveva la giornata da anziana pensionata. Certo, con i suoi acciacchi tipici dell’età. Ma nulla di grave: patologie “gestibili”. Fino al momento del contagio virale.

«Il virus ha attaccato i suoi polmoni, aveva problemi respiratori e in maniera molto rapida, in alcuni giorni, la situazione è degenerata. I primi sintomi a casa: sembravano non preoccupanti. Poi abbiamo chiamato l’ambulanza. Il trasporto all’ospedale: per un giorno e mezzo ha stazionato al pronto soccorso, quindi il ricovero e sottoposta a ventilazione perché in gravi condizioni».

Queste le parole del figlio, Roberto Palermo, che a Biancavilla Oggi dà la sua testimonianza, la prima di un familiare di una vittima Covid nella nostra città. Una testimonianza che mette in secondo piano il rituale del bollettino sui contagi per imporre alla cronaca il racconto del dramma umano, vero, autentico.

I medici hanno tentato tutto quanto era nelle proprie possibilità, ma la signora Vincenza si è ulteriormente aggravata. Il decesso è avvenuto nei reparti isolati, invalicabili a visitatori esterni, della struttura sanitaria di Biancavilla. «Lei aveva un senso di soffocamento, ma era lucida e ha avuto contezza di ciò che le stava accadendo», dice il figlio.

Un’esperienza dolorosa per i familiari, come si può certamente comprendere: «Io ho visto mia mamma l’ultima volta quando è uscita da casa per essere trasportata all’ospedale e poi l’ho rivista da morta».

Ma il contesto e il momento in cui tutto è avvenuto spingono inevitabilmente alla riflessione pubblica: «La riflessione che mi sento di fare io e che sto condividendo con amici e conoscenti – sottolinea Roberto Palermo – è che bisogna proteggere a tutti i costi le persone anziane e deboli. Il virus su di loro diventa letale. Non c’è scampo per i soggetti più esposti. È quello che sto dicendo a tutti, a chi ha nonne, mamme, zii. Bisogna fare attenzione a loro».

«Questo virus è terribile e fa degenerare le condizioni delle persone colpite nell’arco di ore, mi ha particolarmente turbato per la violenza e l’aggressione con cui è arrivato», racconta ancora Palermo, che non manca di evidenziare l’atteggiamento degli operatori sanitari, a cui è stata affidata la signora Vincenza.

«La sera prima del decesso – racconta – una infermiera ha avuto la sensibilità di chiamarci al telefono. Un gesto che ci ha consentito di sentire per l’ultima volta la voce di mia mamma. Ecco perché ci tenevo a ringraziare tutto il personale dell’ospedale di Biancavilla. Di solito se ne parla poco e male. Invece ho visto molta umanità e coinvolgimento emotivo. Ho visto operatori sanitari stremati che lavoravano in costante emergenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Simona Crispi, ricercatrice di Biancavilla diventa “doctor europaeus”

Brillante percorso di studi e una carriera nell’ambito dell’ingegneria e della chimica dei materiali

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Il suo ambito è quello della ricerca e lo sviluppo dei nanomateriali, che trovano applicazioni in svariati settori. Un’attività, la sua, che in questo momento svolge presso il CNR – Istituto di tecnologie avanzate per l’energia “Nicola Giordano” di Messina, col quale ha vinto un assegno di ricerca.

Simona Crispi, biancavillese, nonostante il suo percorso accademico la proietti verso orizzonti internazionali, ha deciso di restare in Italia, anzi in Sicilia. E adesso ha conseguito il dottorato di ricerca in “Ingegneria e Chimica dei materiali e delle costruzioni” all’Università di Messina. Un traguardo arricchito anche dall’attestazione di “Doctor europaeus”. Titolo aggiuntivo che risponde alle condizioni stabilite dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dei paesi dell’Unione Europea (recepite dalla European University Association) e che Simona ha conquistato grazie alla tipologia e al rilievo dei suoi studi, condotti per un periodo presso la “Humboldt – Universitat” di Berlino.

Alle spalle c’è un un lungo percorso. Simona Crispi ha conseguito la laurea triennale in Tossicologia e quella magistrale in Chimica dei materiali all’Università di Catania. Diversi gli stage riportati in curriculum, dall’Arpa Sicilia alla St Microelectronics, multinazionale con cui ha collaborato per il deposito di un brevetto per creare un materiale da utilizzare in dispositivi miniaturizzati per il rilevamento di gas. Abilitata alla professione di chimico, Crispi ha pubblicato diversi articoli in riviste scientifiche come Sensors and Actuators o ACS Applied Nanomaterials.

Un’intensa attività che non le ha impedito, comunque, di tralasciare affetti e sentimenti. Così, Simona ha coronato ri recente anche il sogno del matrimonio, dimostrando che carriera e famiglia si possano conciliare. «Come è possibile? Con l’amore», risponde la ricercatrice biancavillese. «La passione e l’amore per quello che faccio – garantisce Crispi – mi conferiscono le energie necessarie per alzarmi tutte le mattine alle 4 e andare a prendere un pullman che mi porta ad un altro pullman per arrivare al lavoro. Ed è lo stesso amore che mi riconduce tutte le sere a casa da mio marito».

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