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L’assessore Falcone a Biancavilla: «Raddoppio della Ss 284 nel 2023»

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L’assessore regionale alle Infrastrutture incontra e rassicura il Comitato civico: «Per il Governo Musumeci è un’opera strategica, in ballo ci sono 150mln di euro».

 

di Vittorio Fiorenza

Sì, l’ammodernamento della Ss 284, da Randazzo a Paternò, si farà: ci sono in ballo 150 milioni di euro. La sede di piazza Sgriccio, a Biancavilla, delle Associazioni Nazionali Carabinieri e Finanzieri è affollata. Il comitato cittadino, costituitoti nelle scorse settimane, che chiede il raddoppio di questa arteria, vuole sentire dalla viva voce dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, impegni ben precisi. Lo richiede una drammatica realtà.

Una lunga scia di sangue e morte sull’asfalto collega i comuni di questa fascia etnea, che vede il tratto tra Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Paternò, quello più pericoloso. Lo testimoniano le agghiaccianti statistiche: decine di morti. Alcuni familiari, all’appuntamento di ieri sera a Biancavilla, hanno voluto esserci. Come Pietro Greco e Antonio Tomasello, marito e fratello di Sara Tomasello, la donna biancavillese di 44 anni, ultima vittima sulla Ss 284 nemmeno un mese fa. Presente pure Mario Grasso, salvatosi per miracolo in un incidente del 2007, ma che ha perso il fratello Vincenzo di 35 anni, nel 2011, in uno scontro frontale, in cui è morto pure Daniele Fisichella, 25enne, anche lui di Biancavilla.

Mai si è levata la voce degli amministratori, mai una loro azione eclatante. Adesso, questo comitato di 60 componenti, presieduto dal prof. Benedetto Torrisi, ha raccolto quasi 4000 firme in pochi giorni e strappa all’assessore garanzie di intervento.

«Si tratta di un’opera strategica –spiega Falcone– posta nel “Contratto di programma”, che affonda le sue radici a circa sei anni fa e si è materializzato l’anno scorso. È un’iniziativa che troverà riscontro attraverso l’Anas. Per il tratto di quest’area ci sono già 98 milioni di euro, è pronto lo studio di fattibilità e a luglio ci sarà il bando per la progettazione. A quest’opera si aggiunge –puntualizza l’assessore– anche quella relativa al tratto Bronte-Adrano con altri 54 milioni di euro. Dunque, circa 150 milioni per infrastrutture importanti, che il Governo Musumeci guarda con grande attenzione».

L’orientamento progettuale prevede, in particolare, il raddoppio della carreggiata nel tratto compreso tra Biancavilla e Santa Maria di Licodia. In tutto il tratto che va da Adrano a Paternò, comunque, ci sarà un intervento di ammodernamento e di allargamento complessivo con una linea di mezzeria che separerà la coppia di due corsie.

La tempistica la indica lo stesso Falcone: «Si prevede che l’opera possa essere appaltabile tra febbraio e aprile 2020 con una durata dei lavori di 36 mesi». Nella primavera del 2023, quindi, in assenza di intoppi, la Ss 284 potrà inaugurare l’era della modernità e della sicurezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Alba

    4 Maggio 2018 at 0:15

    Ma non erano stanziati già i soldi per la s.s.284?? I famosi 97 milioni di euro dove sono finiti?? Come al solito ci prendono per il culo ….solitamente è bastata una sollecitazione di un assessore regionale per tenere gli animi calmi…andate a cercare consiglieri regionali …che avevano promesso soluzioni subito…invece dovremo attentere altri morti….

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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