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Una palestra all’aperto alla villa e 4 piazze da sistemare con 170mila euro

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Circa 170mila euro per la riqualificazione di piazza Campi Elisi, piazza Don Bosco, la villa comunale, piazza Martiri della Resistenza e piazza Falcone-Borsellino.

È quanto è stato deliberato dalla Giunta Bonanno. Un intervento di ripristino necessario e fortemente voluto dall’amministrazione comunale al termine di settimane di intenso lavoro condotto assieme agli uffici tecnici comunali: un’azione che parte dalla periferia per approdare fino al centro della città. Le relative gare per l’affidamento dei lavori verranno bandite ad inizio del 2020.

Nello specifico, alla villa comunale verranno installati attrezzi per il fitness e la palestra all’aperto; saranno posizionate nuove panchine e piante; prevista anche un’area di dog toilet. Si tratta di una vera e propria svolta anche sotto il profilo “vocazionale” della villa che mira a coinvolgere, ancor di più, coloro i quali frequentano – anche sotto il profilo sportivo – il polmone verde della città.

In piazza Campi Elisi (di cui ci siamo recentemente occupati in queste pagine per la situazione di degrado) si interverrà restituendo dignità e decoro ad una zona aggredita, col passare degli anni, dal degrado e dalla decadenza. Un passaggio irrinunciabile e che va incontro alle richieste dei residenti del quartiere: i lavori riconsegneranno una piazza finalmente accogliente e pulita.

A Piazza Don Bosco azione di restyling che porterà all’allestimento di una villetta e di una attenta ripavimentazione attorno all’area. Si interverrà anche in coincidenza delle casette: verrà messo a disposizione dei biancavillesi un posto dove poter trascorrere piacevolmente il tempo libero.

Si tratta di una serie di interventi che ha avuto il ruolo determinate del Consiglio Comunale, presieduto dal presidente Marco Cantarella, che ha stanziato le somme necessarie.

«Sono felice per il risultato raggiunto – spiega l’assessore Vincenzo Amato -: era doveroso, da parte nostra, intervenire laddove non lo si faceva da anni per eliminare il degrado e rendere fruibili al meglio i nostri luoghi, come ad esempio i Campi Elisi. Al tempo stesso, questa mattina, abbiamo provveduto ad abbellire il nostro cimitero con tante piccole piantine di Natale: anche lì, il nostro lavoro non si ferma».

«Credo che queste siano le risposte che la città si attenda sul fronte del decoro urbano, e non solo – interviene il vice-sindaco Mario Amato -. Siamo stati impegnati nell’emergenza del terremoto: ma, al tempo stesso, non abbiamo fatto venire meno il nostro dovere in tutto il resto».

«Un lavoro di squadra che porterà all’abbellimento ed alla riqualificazione di luoghi della nostra Biancavilla che non potevamo lasciare all’incuria – spiega il sindaco Antonio Bonanno -. Volevamo fortissimamente che si intervenisse quanto prima e, sono felice, di poter dire che ci siamo riusciti. C’è stato un bel lavoro d’intenti condotto dagli assessori Mario Amato e Vincenzo Amato a proposito delle manutenzioni e del verde pubblico; così come lo è stata la proposta del consigliere Mauro Mursia a proposito degli interventi alla villa comunale. Il nostro lavoro prosegue: andiamo avanti con altri progetti che hanno l’obiettivo di rendere Biancavilla migliore».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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